In quanto tempo un missile balistico intercontinentale russo arriva in Italia?

Luna Luciano

17 Aprile 2025 - 22:40

Quanto tempo impiegherebbe un missile balistico russo a colpire l’Italia? Ecco tutto quello che si deve sapere su velocità, e potenza distruttiva.

In quanto tempo un missile balistico intercontinentale russo arriva in Italia?

La Russia ha usato un missile balistico intercontinentale per colpire l’Ucraina. Nonostante i fatti risalgano a novembre 2024, solo ultimamente la notizia è stata divulgata e la preoccupazione è che questi ICBM(Intercontinental Ballistic Missiles) possano essere utilizzati per colpire altri Paesi.

L’idea che un missile possa attraversare continenti in pochi minuti, portando testate nucleari ha alimentato timori e speculazioni. Un ICBM russo può viaggiare a velocità ipersoniche coprendo distanze superiori a 5.000 chilometri.

Per capire la reale minaccia di un ICBM e il suo possibile impatto su un Paese europeo come l’Italia, è fondamentale approfondire le sue caratteristiche tecniche, i costi di produzione e soprattutto la sua capacità distruttiva. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questi missili intercontinentali.

Cos’è un ICBM e come funziona

Gli ICBM sono missili a lunga gittata progettati per colpire obiettivi a migliaia di chilometri di distanza dal punto di lancio. Per essere classificato come tale, un missile deve avere una gittata minima di 5.500 chilometri, anche se alcuni modelli, come il Minuteman III statunitense, arrivano a 11.000 chilometri. Questo significa che possono attraversare interi continenti, raggiungendo città lontanissime.

Gli ICBM possono essere lanciati da silos sotterranei, sottomarini, mezzi mobili su strada o su rotaia, rendendone difficile la localizzazione e l’intercettazione prima del decollo. Una volta lanciati, seguono una traiettoria balistica, raggiungendo lo spazio suborbitale prima di rientrare nell’atmosfera e colpire il bersaglio. Durante il volo, possono viaggiare a velocità comprese tra 24.000 - 27.000 km/h, rendendoli quasi impossibili da intercettare con gli attuali sistemi di difesa.

Un’altra caratteristica fondamentale è la capacità di trasportare più testate (MIRV, Multiple Independently targetable Reentry Vehicles): un solo ICBM può trasportare fino a 10 testate nucleari o convenzionali, ognuna diretta verso un obiettivo diverso. Alcuni modelli, come il RS-26 Rubezh russo, possono montare testate da 0,3 megatoni ciascuna. Per fare un confronto, le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki avevano una potenza rispettivamente di 15 e 21 chilotoni: una testata da 1 megatone è circa 70 volte più potente.

Il costo di produzione è elevatissimo. Un ICBM come il Minuteman III può costare circa 7 milioni di dollari, mentre i modelli più recenti come il Sentinel, progettato per sostituirli, costano fino a 100 milioni di dollari ciascuno. Il programma completo del Sentinel sfiora i 100 miliardi di dollari. Questo rende ogni ICBM un investimento strategico e simbolico, più che un’arma di uso frequente.

Quanto è pericoloso un ICBM: in quanto tempo potrebbe colpire l’Italia

Il fatto che la Russia abbia utilizzato uno di questi missili ha allarmato anche gli esperti in Italia, in quanto questi hanno le potenzialità per colpire anche la nostra Penisola.

Infatti, se un ICBM può viaggiare a velocità ipersoniche, arrivando a 27.000 km/h, coprendo distanze superiori a 5.500 chilometri, può colpire anche l’Italia, che dista solo tra i 2.000-3.000 km: ciò significa che un missile del genere potrebbe raggiungere il nostro territorio in meno di 10 minuti. Tuttavia, i tempi precisi dipendono da molti fattori: traiettoria, modalità di lancio, tipo di testata e sistema di propulsione.

La vera forza di un missile balistico intercontinentale risiede nella sua potenza distruttiva e nella capacità di penetrare le difese nemiche. Gli ICBM sono progettati per annientare intere città, grazie alla possibilità di montare testate nucleari, termonucleari, convenzionali o persino biologiche. Una singola testata da 1 megatone può radere al suolo una metropoli, uccidendo centinaia di migliaia di persone in pochi secondi e provocando effetti collaterali per decenni: radiazioni, incendi, crisi ambientali e umanitarie.

Un ICBM può anche trasportare testate false o decoy, per ingannare i sistemi antimissile: questo significa che anche con una difesa attiva in funzione, può essere difficile distinguere i bersagli reali da quelli fasulli. Questo stratagemma aumenta le probabilità che almeno una testata colpisca il bersaglio, amplificando l’efficacia del lancio.

Inoltre, l’uso di un ICBM avrebbe implicazioni politiche e strategiche enormi: è considerata un’arma di “ultima istanza”, da usare solo in scenari di escalation estreme. Proprio per questo motivo, nella storia moderna, non è mai stata utilizzata in un conflitto armato, ma solo in test dimostrativi o per fini di deterrenza. Nel caso del recente lancio da parte della Russia contro l’Ucraina il 21 novembre 2024, sembrerebbe che sia stato impiegato un ICBM RS-26 Rubezh armato con testate non nucleari, causando danni contenuti ma dimostrando la portata intimidatoria di tali armi.

Secondo esperti militari, il lancio non avrebbe avuto valore strategico reale, ma ha comunque riacceso l’attenzione globale sul pericolo potenziale di questi ordigni.

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