In appena due mesi ci sono titoli sul Ftse Mib ii cui rialzi finora segnati farebbero la gioia di qualunque investitore. Vediamo quali sono
Per l’investitore standard, i rendimenti sul capitale di rischio non si misurano dopo settimane o mesi, ma almeno in termini di semestri. Si compra diversificando il più possibile (e magari dopo una bella correzione dei mercati), si tiene in portafoglio per il tempo dovuto e poi si tirano le somme.
Per cui fare un resoconto dopo appena 60 giorni dall’inizio dell’anno non è cosa raccomandabile. Tuttavia, è incredibile quanto sono saliti i primi 7 titoli di Piazza affari da inizio anno ad oggi che ci risulta difficile non citarli e, in un certo senso, tesserne le lodi.
Scopriremo, in particolare, che i primissimi posti non sono occupati da titoli bancari come presumibilmente ci si sarebbe atteso. Le ragioni sono presto dette. Questi titoli hanno già corso tantissimo negli ultimi 3-4 anni facendo la fortuna di chi se li è ritrovati in portafoglio. Oggi non hanno invertito il trend, ma gli riesce più difficile lasciare il vuoto dietro di essi.
NB: I dati sono aggiornati al 01/03/2025.
Le performance di Borsa a 1 mese di distanza
Premettiamo che la nostra analisi si concentra esclusivamente sui 40 titoli del paniere principale milanese, il Ftse Mib. Un indice completo nei settori economici rappresentati, molto liquidio oltre ad avere una caratura internazionale.
Sulla distanza a 1 mese, i 7 titoli che meglio si sono distinti al rialzo sono stati (dati Investing):
- Intesa SanPaolo: +11,36%;
- Banca Monte dei Paschi di Siena: +11,83%;
- Unicredit: +12,83%;
- Banco BPM: +13,04%;
- Banca Popolare di Sondrio: +20,35%;
- Iveco NV: +28,64%;
- Leonardo: +30,80%.
Si nota come siano presenti quasi tutte le banche, al netto di BPER che ha avuto uno scivolone intorno al 10 del mese andando a toccare i 6,21 €. Tuttavia, è riuscita a recuperare integralmente tutto nel resto delle sedute andando addirittura a segnare un nuovo massimo di periodo.
Tra i 7 titoli che hanno riportato la peggiore performance a 1 mese troviamo invece Stellantis (–3,96%), ERG (–5,68%), Amplifon (–5,68%), Recordati (–6,62%), Saipem (–6,66%), Prysmian (–12,84%) e Interpump (–19,76%). Al netto degli ultimi due poi si tratta di cali bene o male “tranquilli”, considerato che siamo sempre sul capitale di rischio e su un orizzonte temporale mensile. Ancora, neanche qui passa inosservato il fatto che si tratta in tutti i casi di titoli industriali e non c’è uno del comparto bancario o assicurativo. Del resto è risaputo, quando il Ftse Mib ingrana la quinta o cola giù a piombo il grosso del contributo, ma tutto, proviene da banche, assicurativi e finanziari.
Incredibile quanto sono saliti i primi 7 titoli di Piazza affari da inizio anno ad oggi
Ora passiamo su un timeframe doppio, ossia la performance da inizio anno e quindi su un orizzonte di 2 mesi, gennaio e febbraio. Il passaggio ci aiuterà a vedere come molte ‘posizioni di vertice’, al rialzo e al ribasso, siano solo più cristallizzate rispetto all’analisi mensile.
Ad oggi i 7 peggiori ribassi del 2025 coinvolgono le seguenti società e quindi i rispettivi titoli azionari:
- Amplifon: –1,85%;
- Campari: –4,85%;
- Nexi: –5,60%, che peraltro ha chiuso il mese di febbraio in grande spolvero avendo segnato un +9,05% proprio venerdì 28, andando a chiudere a 5,06 €;
- ERG: –7,02%;
- Prysmian: –7,49%;
- Saipem: –12,24%;
- Interpump: –14,53%.
I titoli del Ftse Mib in splendida forma da inizio anno
Tra i titoli con il segno meno si nota un certo ricambio di presenze tra il timeframe a 1 e 2 mesi, tipo Campari e Nexi presenti sul 2 mesi ma assenti sul mensile. Tra le blue chip in verde, invece, si potrebbe dire che domina la ‘costanza’, dato che molti attori protagonisti rimangono invariati anche sul bimestrale.
A variare sono solo i numeri effettivi e quindi relative performance, in questo caso pari a:
- Intesa SanPaolo: +22,52%;
- Banco BPM: +23,14%;
- Monclear: +29,70%;
- Unicredit: +31,37%;
- Banca Popolare di Sondrio: +33,68%;
- Leonardo: +48,71%;
- Iveco: +61,83%. Il titolo della società specializzata nella produzione di veicoli commerciali ha chiuso la candela di dicembre a 9,34 € e quella di febbraio a 15,115 €. Nel mese appena concluso, il low e l’apertura di candela sono quasi coincisi, mentre il massimo è stato 16,995 € nei giorni a noi più vicini.
Se sul titolo continuerà a splendere il sole anche in futuro non è azzardato ipotizzare un raddoppio di quel valore segnato a fine dicembre. Ma aldilà di questi semplici auspici, cosa dicono in merito gli analisti finanziari delle principali banche d’affari? Riportiamo le ultime raccomandazioni giunte in ordine di tempo: Intesa Sanpaolo il 28/01/’25 ha espresso giudizio Buy con target price (TP) 14,30 €. Il 10/02/’25 si sono espresse su Iveco sia Deutsche Bank (DB) che ODDO BHF. I giudizi sono stati Hold per DB e TP 13 €, e Outperform per ODDO e TP 17 €. Per Mediobanca (12/02/’25) il giudizio è stato Neutral con TP 14,50 €, mentre per Morgan Stanley (27/02/’25) il pronunciamento è stato Equalweight con TP 16 €
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