L’indice ROA (Return on Assets) è tra gli indicatori di bilancio più utilizzati: ecco significato, formula ed esempio di calcolo per l’uso in analisi.
L’indice ROA (Return on Assets) rappresenta uno degli indicatori più significativi per valutare l’efficienza economica di un’azienda, ma non solo. Questo importante strumento di analisi finanziaria misura la capacità dell’impresa di generare profitti attraverso l’utilizzo dei propri asset. La sua rilevanza nel mondo finanziario deriva dalla capacità di fornire una visione chiara della redditività aziendale in relazione agli investimenti effettuati.
Infatti, per chi fa uso dell’analisi fondamentale per scegliere su quale titolo investire, è consuetudine fare ricorso agli indicatori di redditività. Il Return on Assets (ROA) fa parte di quella categoria di indicatori che dà un’idea al potenziale investitore se convenga entrare o meno sul titolo prescelto.
L’indice ROA viene tipicamente utilizzato come parametro di confronto con altri indicatori, come il Return on Equity (ROE) o in alternativa al Return on Investment (ROI). Ecco, nel dettaglio, cosa indica il ROA e come (e perché) viene utilizzato nelle scelte di investimento.
Cos’è il ROA e a cosa serve
Il Return on Assets (ROA) rappresenta un indicatore fondamentale per misurare l’efficienza di un’azienda nel generare profitti attraverso l’utilizzo dei propri asset. Questo indice finanziario esprime, in termini percentuali, la capacità dell’impresa di ottenere rendimenti dalle risorse a sua disposizione.
La peculiarità dell’indice ROA risiede nella sua capacità di valutare l’efficienza gestionale complessiva, considerando sia il capitale proprio che quello di terzi. Questo aspetto lo rende particolarmente significativo per diversi stakeholder aziendali.
- Gli investitori lo utilizzano per identificare le aziende che generano i migliori rendimenti dal capitale investito.
- Gli analisti finanziari lo impiegano per valutare la salute finanziaria e i trend di crescita.
- Il management aziendale se ne serve per individuare le aree operative che necessitano di miglioramento.
- I finanziatori lo considerano per valutare la capacità dell’azienda di ripagare i debiti.
Un aspetto cruciale del ROA è la sua variabilità tra i diversi settori industriali. Un’azienda manifatturiera, ad esempio, avrà tipicamente un ROA diverso rispetto a una società tecnologica, a causa delle differenti strutture degli asset necessari per operare. Per questo motivo, il confronto risulta significativo principalmente tra aziende dello stesso settore.
Ovviamente, più è alto il ROA e meglio è: vuol dire che l’azienda riesce a valorizzare al massimo i mezzi a propria disposizione. Tendenzialmente comunque, il ROA deve essere almeno superiore ai tassi di interesse offerti dalle banche centrali, altrimenti significherebbe che il denaro preso in prestito dall’azienda è costato più di quanto abbia poi reso.
La rilevanza del ROA emerge particolarmente nell’analisi temporale delle performance aziendali. Un trend crescente indica un miglioramento nella produttività e nell’efficienza gestionale, mentre una tendenza al ribasso può segnalare la necessità di ottimizzare l’utilizzo degli asset o riconsiderare le strategie di investimento.
Come si calcola il ROA: le formule di riferimento
Il calcolo del ROA è molto semplice: basta dividere l’utile pre-oneri finanziari (c’è anche chi usa l’utile netto) per il totale dell’attivo (o Asset), deducibile dallo stato patrimoniale.
Ecco la formula fondamentale:
- ROA = Utile Netto ÷ Totale Asset
Per ottenere un calcolo più accurato, è consigliabile utilizzare la media del totale degli asset, considerando sia il valore iniziale che quello finale del periodo in esame. La formula per il calcolo della media degli asset è:
- Media Totale Asset = (Asset Iniziali + Asset Finali) ÷ 2
Esistono due varianti principali della formula ROA che tengono conto degli interessi passivi e delle imposte:
Variante | Formula |
Variante 1 | ROA = [Utile Netto + (Interessi Passivi × (1 - Aliquota Fiscale))] ÷ Totale Asset |
Variante 2 | ROA = [Reddito Operativo × (1 - Aliquota Fiscale)] ÷ Totale Asset |
Per il calcolo pratico del ROA, è necessario considerare i seguenti elementi:
- l’utile netto proviene dal conto economico;
- il totale degli asset si trova nello stato patrimoniale;
- la media degli asset bilancia le variazioni temporali;
- l’aliquota fiscale dipende dal regime fiscale applicabile.
ROA valido se usato insieme al ROE
Il ROA può essere utilizzato per fare un confronto tra società dello stesso settore, meglio ancora se accompagnato dal ROE o dal ROI. Un investitore retail sarà più interessato a utilizzare in tandem il ROE e il ROA, visto che il primo esprime la capacità della società in oggetto di creare valore per gli azionisti.
Valori di ROE elevati sono già di per sé buon motivo per concentrarsi sullo studio di un’azienda ma si incorre nel pericolo di essere ingannati da un aspetto.
Il ROE non tiene conto dei livelli di indebitamento ma, anzi, tende ad aumentare all’aumentare delle passività. Questo perché al denominatore del ROE è presente il patrimonio netto che è la differenza tra le attività e le passività. Se aumentano queste ultime, diminuirà il denominatore e di conseguenza darà una spinta rialzista al ROE.
Il ROA invece tiene conto dell’indebitamento dato che il totale dell’attivo, cioè il denominatore del ROA, è dato dalla somma dell’attivo e del passivo. Di conseguenza, se aumentano le passività aumenta anche il denominatore facendo scendere di conseguenza il valore totale del ROA.
Ecco perché è buona cosa confrontare il ROE con il ROA di un’azienda e con quelle dello stesso settore: ovviamente un investitore preferirà l’azienda che storicamente ha dato le migliori performance in termini sia di ROE che di ROA.
ROA: i 5 punti chiave da ricordare
In conclusione possiamo quindi affermare che il ROA è un utilissimo strumento per la valutazione di un investimento. Ricapitolando, si deve tenere a mente quanto segue:
- più il ROA è elevato e meglio è;
- è buona cosa confrontare il ROE o il ROI con il ROA;
- il ROA può essere confrontato con quello di aziende simili;
- è meglio dare uno sguardo alla performance storica del ROA dell’azienda oggetto di studio;
- il ROA deve essere superiore almeno ai tassi di interesse offerti dalla banca centrale del Paese sede dell’azienda.
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