L’inflazione balza all’11,5% in Europa: cosa farà la Bce nella riunione di dicembre?

Violetta Silvestri

17/11/2022

L’inflazione della zona euro cresce ancora, anche se meno delle stime. I prezzi al consumo sono ben lontani dal target del 2%: cosa deciderà sui tassi la Bce nella prossima riunione di dicembre?

L’inflazione balza all’11,5% in Europa: cosa farà la Bce nella riunione di dicembre?

L’inflazione in Europa non mostra segnali di indebolimento, pur evidenziando un aumento appena sotto le stime.

Con prezzi al consumo ormai a livelli record e senza freni degni di nota, cresce la pressione sulla Bce in vista della riunione del 15 dicembre.

Dare un segnale forte sulla lotta all’inflazione resta un obiettivo prioritario di Francoforte, anche se i rischi di instabilità finanziaria per regione a moneta unica si stanno intensificando e la recessione sembra che non risparmierà le economie dell’’Eurozona.

Con un’inflazione ancora calda e a doppia cifra in Europa, analisti ed esperti cominciano a interrogarsi su cosa deciderà la Bce nel suo prossimo vertice: aggressività sui tassi o allentamento dell’inasprimento?

Inflazione in Europa: di quanto è aumentata a ottobre?

I dati definitivi sui prezzi al consumo di ottobre in Europa sono stati pubblicati da Eurostat.

Nella zona euro il tasso di inflazione annuale ha registrato un +10,6% rispetto al 9,9% rilevato a settembre e in Unione europea il rialzo è stato pari all’11,5%, in aumento dal precedente 10,9%.

Da evidenziare che solo un anno fa, nello stesso mese di osservazione, nelle due specifiche aree l’inflazione era poco più alta del 4%.

Eurostat ha specificato che “il contributo maggiore all’inflazione annua dell’area euro è venuto dall’energia (+4,44 pp), seguiti da alimentari, alcol e tabacco (+2,74 pp), servizi (+1,82 pp) e beni industriali non energetici (+1,62 pp).”

Inoltre, si è sottolineato che i tassi annuali più bassi sono stati registrati in Francia (7,1%), Spagna (7,3%) e Malta (7,4%). Gli aumenti maggiori si sono palesati in Estonia (22,5%), Lituania (22,1%) e Ungheria (21,9%). Rispetto a settembre, l’inflazione annuale è diminuita in undici Stati membri, è rimasta stabile in tre ed è aumentata in tredici.

L’Italia ha diffuso nella giornata del 16 novembre i dati definitivi di ottobre, con un carrello della spesa aumentato come non accadeva dal 1983.

Bce sotto pressione: riunione di dicembre cruciale, cosa aspettarsi

Dinanzi a un’inflazione ancora galoppante in Eurozona, i riflettori si stanno accendendo tutti sulla Bce. Il vertice di Francoforte del 15 dicembre si preannuncia cruciale: quale messaggio lancerà Lagarde?

Più volte è stato ribadito dalla governatrice della banca centrale e dai suoi funzionari che il compito dell’Eurotower è di mantenere stabili i prezzi e, in questo particolare momento storico, abbassare le aspettative di inflazione.

Luis de Guindos ha dichiarato mercoledì 16 novembre alla CNBC che il rischio principale di vedere una spirale salari-prezzi sarebbe stato spinto dalla percezione di una banca centrale non abbastanza forte e quindi credibile.

“Ecco perché ci stiamo impegnando con la stabilità dei prezzi... e faremo tutto il necessario per ridurre l’inflazione al livello che consideriamo stabilità dei prezzi, che è del 2%”, ha ribadito.

Tuttavia, ha aggiunto, la lezione della stagflazione vista negli anni ’70 era che la politica monetaria doveva essere focalizzata sull’evitare effetti di secondo impatto. Tradotto: scongiurare la recessione.

La prossima lettura dell’inflazione prevista per il 30 novembre “sarà rilevante” per la decisione di dicembre, sia come indicatore delle pressioni sui prezzi che come numero da inserire nelle previsioni trimestrali, ha suggerito a Bloomberg Television sempre Luis de Guindos, senza però dare indicazioni precise in tal senso.

I responsabili politici della Banca centrale europea potrebbero, quindi, rallentare l’aumento dei tassi di interesse con un rialzo di soli 50 punti base il mese prossimo.

Secondo Bloomber Economics, “La reticenza del Consiglio direttivo a fornire un altro rialzo di 75 pb riflette probabilmente uno spostamento nell’equilibrio dei rischi. L’economia si sta raffreddando rapidamente e l’inflazione complessiva probabilmente raggiungerà il picco verso la fine dell’anno. La nostra opinione è che a dicembre è probabile un aumento di 50 punti base, inoltre vediamo che i costi di finanziamento saranno inferiori alle aspettative dei mercati.”

La riunione Bce di dicembre si preannuncia strategica quanto complessa per fornire indicazioni ai mercati che siano rassicuranti su inflazione e recessione.

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