L’inflazione è attentamente monitorata dalla Bce, anche attraverso le aspettative dei consumatori ora in miglioramento. Di quanto scenderanno i prezzi in Europa e cosa succede in Italia?
Le aspettative dei consumatori sull’inflazione in Eurozona sono scese ai livelli più bassi da oltre un anno e mezzo a novembre, supportando la visione dei mercati secondo cui i tagli dei tassi di interesse da parte della Bce sono vicini.
Il Consumer Expectations Survey (CES) della Banca centrale europea, sondaggio condotto dall’Eurotower per testare le aspettative economiche e di consumo delle famiglie, ha confermato un sentiment ottimista sul calo dei prezzi.
Lo strumento di informazione è monitorato attentamente e viene utilizzato dai politici Bce per valutare se le famiglie hanno fiducia nella capacità della banca centrale di raggiungere l’obiettivo di inflazione del 2%, il che potrebbe influenzare le loro richieste salariali e l’atteggiamento nei confronti del risparmio e della spesa.
Inflazione in calo secondo le aspettative. Cosa significa per la Bce?
I consumatori della zona euro hanno tagliato le loro aspettative di inflazione, una notizia confortante per gli sforzi della Bce di contenere i prezzi.
Secondo l’indagine mensile pubblicata martedì 16 gennaio, le aspettative sui prezzi per il prossimo anno sono “in netto calo”, con un rialzo atteso al 3,2% dal 4%. Nei tre anni a venire, sono scese dal 2,2% al 2,5%.
Nonostante la ripresa di dicembre, l’inflazione è in diminuzione in tutta Europa, con il suo rapido rallentamento che spinge gli investitori a speculare su tagli dei tassi già in primavera. Il mese scorso i prezzi al consumo sono aumentati del 2,9% rispetto a un anno fa.
Come sottolineato dalla Bce nella nota:
Le aspettative di inflazione, sia sull’orizzonte di un anno che su quello di tre anni, sono scese ai livelli più bassi da febbraio 2022, ben al di sotto del tasso di inflazione passato percepito. L’incertezza sulle aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi è leggermente diminuita
Altri risultati chiave dell’indagine sono stati:
- le aspettative per il tasso di disoccupazione in un anno sono scese all’11,1%;
- i redditi nominali sono visti crescere dell’1,2%;
- i consumatori si aspettano che il prezzo della loro casa aumenti del 2,1%;
- le aspettative sui tassi ipotecari sono scese al 5,3%
Da evidenziare che oggi l’Istat ha pubblicato i dati definitivi di dicembre sull’inflazione in Italia, confermando la flessione. Nella media 2023 i prezzi sono saliti del 5,7%, in netto rallentamento dall’8,1% del 2022, con i Beni energetici a pesare maggiormente sul calo.
Attenzione, invece, ai prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Questi sono in ribasso, ma in modo lieve su base annuale, passando da +5,4% a +5,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,6% a +4,4%).
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