Allarme inflazione: prezzi mai così alti dal 1986. Ecco quanto costerà fare la spesa al supermercato

Emiliana Costa

31/05/2022

Nel mese di maggio, i prezzi del cosiddetto carrello della spesa hanno conosciuto un’impennata che non si vedeva da 36 anni. Entriamo nel dettaglio.

Allarme inflazione: prezzi mai così alti dal 1986. Ecco quanto costerà fare la spesa al supermercato

Allarme carrello della spesa, prezzi mai così alti dal 1986. Nel mese di maggio, i prezzi del cosiddetto carrello della spesa hanno conosciuto un’impennata che non si vedeva da 36 anni. A rivelarlo, l’Istat che ha diffuso la stima preliminare dei prezzi al consumo.

Il costo dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona passa infatti a +6,7% dal +5,7% di aprile. «Gli alimentari lavorati - spiega l’Istat - fanno salire di un punto la crescita dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa che si porta a +6,7%, come non accadeva dal marzo 1986 (quando fu +7,2%)». Aumentano anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,8% a +6,7%).

Intanto stamane, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco - nelle considerazioni finali dell’anno 2021 - è tornato parlare dell’aumento dell’inflazione, invitando a «evitare una vana ricorsa fra prezzi e salari». Entriamo nel dettaglio.

Carrello della spesa, prezzi mai così alti dall’86

A maggio i prezzi del cosiddetto carrello della spesa hanno accelerato a livelli che non si vedevano da 36 anni. Lo ha comunicato l’Istat, diffondendo la stima preliminare dei prezzi al consumo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano dal +5,7% di aprile al +6,7%. Non accadeva dal 1986. «Gli alimentari lavorati - spiega l’Istat - fanno salire di un punto la crescita dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa che si porta a +6,7%, come non accadeva dal marzo 1986 (quando fu +7,2%)». Impennata anche dei prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,8% a +6,7%).

Allarme inflazione, il discorso di Visco

Stamane, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha esposto le considerazioni finali relative all’anno 2021. E parlando di inflazione ha ammonito: «Da evitare una vana ricorsa fra prezzi e salari di fronte all’aumento dell’inflazione». Per Visco, al posto di una generale crescita delle retribuzioni per agganciarle ai prezzi di alcuni beni, sarebbero opportuni «interventi di bilancio di natura temporanea e calibrati con attenzione alle finanze pubbliche». L’obiettivo è contenere i rincari delle bollette di luce e gas, sostenendo il reddito delle famiglie.

E sulle ripercussioni economiche per l’Italia della guerra in Ucraina, Visco aggiunge: «L’aumento dei prezzi delle materie prime importate è una tassa ineludibile per il paese. La guerra ha radicalmente accentuato l’incertezza. L’attività produttiva si è indebolita nel primo trimestre, dovrebbe rafforzarsi moderatamente in quello in corso. In aprile valutavamo che il prolungamento del conflitto in Ucraina avrebbe potuto comportare circa 2 punti percentuali in meno di crescita, quest’anno e il prossimo».

E conclude: «Le stime più recenti delle maggiori organizzazioni internazionali sono simili. Non si possono però escludere sviluppi più avversi. Se la guerra dovesse sfociare in interruzione delle forniture di gas russo, il Pil potrebbe ridursi nella media del biennio».

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