Inflazione record in Eurozona: Bce pronta all’azione

Violetta Silvestri

1 Luglio 2022 - 12:35

Con un +8,6% annuale, l’inflazione dell’Eurozona è cresciuta ancora a giugno, secondo i dati preliminari. La Bce, intanto, si prepara ad avviare il rialzo dei tassi a luglio, per agire sui prezzi.

Inflazione record in Eurozona: Bce pronta all’azione

L’inflazione nell’area dell’euro è salita a un nuovo record, superando le aspettative e rafforzando le pressioni sulla Bce per un aumento aggressivo dei tassi di interesse, come sta avvenendo anche in altre parti del mondo.

La crescita dei prezzi nella regione ha raggiunto un nuovo massimo storico dell’8,6% a giugno. Il settore dell’energia nella zona euro continua a essere il più caldo e i prezzi sono aumentati di quasi il 42% a giugno, quando la Russia ha ridotto la fornitura di gas naturale all’Europa.

Christine Lagarde questa settimana si è attenuta al piano della banca centrale di iniziare ad aumentare i tassi di interesse con un incremento di un quarto di punto percentuale il 21 luglio. Una mossa più grande è prevista per settembre, a meno che non ci sia un rapido miglioramento delle prospettive di inflazione.

Picco dell’inflazione in Eurozona? I nuovi dati

Spinti ancora una volta dall’impennata dei costi alimentari ed energetici, i prezzi al consumo sono aumentati dell’8,6% rispetto all’anno precedente a giugno, confrontandosi con l’8,1% di maggio. Gli economisti intervistati da Bloomberg avevano stimato un +8,5%.

I dati riflettono una crescente pressione su famiglie e imprese nel blocco valutario a 19 membri, dove Francia, Italia e Spagna hanno registrato nuovi massimi storici questa settimana. La Germania, l’economia più grande del continente, ha visto un rallentamento solo grazie a tagli temporanei alle tasse sul carburante e agli sconti sui trasporti pubblici. Nella regione baltica, la crescita dei prezzi ha superato il 20%.

Eurostat ha stimato che, “considerando le componenti principali dell’inflazione nell’area dell’euro, si prevede che l’energia avrà il tasso annuo più elevato a giugno (41,9%, rispetto al 39,1% di maggio), seguito da cibo, alcol e tabacco (8,9%, rispetto al 7,5% di maggio), beni industriali non energetici (4,3%, rispetto al 4,2% di maggio) e servizi (3,4%, rispetto al 3,5% di maggio).”

Da evidenziare che, secondo i dati diffusi in via preliminare, l’inflazione core, esclusa la maggiore volatilità dei prezzi energetici e alimentari, è leggermente rallentata dal 3,8% di maggio al 3,7% di giugno.

Bce verso il rialzo dei tassi

La Bce, che ha promesso di affrontare l’impennata dei prezzi, si riunirà a fine luglio per annunciare l’aumento dei tassi. La banca centrale ha dichiarato che aumenterà di nuovo a settembre, il che significa che il suo tasso di interesse principale potrebbe tornare in territorio positivo quest’anno: la Bce ha tassi negativi dal 2014.

Intervenendo all’inizio di questa settimana, la presidente Lagarde ha assunto un tono da falco: “se le prospettive di inflazione non migliorano, avremo informazioni sufficienti per muoverci più velocemente”, ha detto nell’incontro annuale della banca a Sintra, in Portogallo.

Tuttavia, vi sono crescenti interrogativi sul futuro della politica monetaria nella zona euro, tra i timori di una recessione nei prossimi mesi. Se la banca centrale dovesse muovere rapidamente al rialzo dei tassi, ciò potrebbe ostacolare ulteriormente la crescita economica in un momento in cui è già in atto un rallentamento.

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