Rinnovato il programma avviato nel 2009 per dare slancio alle PMI italiane. In arrivo altri 200 miliardi di euro di crediti oltre ai 450 miliardi erogati in 15 anni. I dettagli del nuovo accordo.
Intesa Sanpaolo e Confindustria hanno firmato oggi un nuovo accordo da 200 miliardi per trasformare l’economia italiana.
Il programma congiunto siglato dal Presidente di Confindustria Emanuele Orsini e dal Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina mette a disposizione 200 miliardi di euro da qui al 2028 per dare nuovo slancio al sistema produttivo nazionale, cogliere le opportunità di strumenti come Transizione 5.0 e intelligenza artificiale, integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del Pnrr.
Cosa prevede il nuovo accordo per la crescita delle imprese
Il nuovo accordo per la crescita delle imprese prevede di proseguire il percorso di collaborazione avviato nel 2009, che ha già mobilitato 450 miliardi di euro a sostegno delle aziende italiane. Ora, l’obiettivo è ambizioso.
- L’accordo si fonda su pilastri chiave che rispondono alle principali sfide dell’attuale scenario economico. In primo luogo, l’accelerazione della transizione verso un’economia sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico, in linea con il Piano Transizione 5.0, il programma REPowerEU e le strategie del PNRR. Questo include il bilanciamento tra fonti rinnovabili e tradizionali, incentivando l’economia circolare come modello produttivo del futuro.
- Un altro aspetto cruciale è l’investimento in filiere strategiche e settori ad alto potenziale come aerospazio, robotica, intelligenza artificiale e scienze della vita. Si tratta di comparti che non solo guidano l’innovazione tecnologica ma rappresentano anche un motore di crescita per l’intero sistema produttivo italiano.
- L’accordo prevede inoltre un forte impulso alla ricerca e allo sviluppo, con l’obiettivo di favorire la nascita e la crescita di startup e PMI ad alto contenuto tecnologico. A tal fine saranno messi a disposizione strumenti finanziari innovativi e servizi dedicati per supportare la diversificazione delle fonti di finanziamento e il ribilanciamento dei livelli di debito delle imprese.
- Un elemento distintivo dell’accordo è l’attenzione dedicata al Sud Italia, con l’obiettivo di valorizzare la ZES Unica Mezzogiorno e promuovere programmi di sviluppo imprenditoriale nelle regioni meridionali. Questo impegno si inserisce in una logica di coesione territoriale, rafforzando il legame tra industria e comunità locali.
- Il piano per l’abitare sostenibile, un’iniziativa innovativa, mira a migliorare le condizioni abitative dei lavoratori attraverso progetti di rigenerazione urbana, contribuendo così a rendere le città italiane più vivibili e attrattive per i talenti.
- Infine, per garantire il successo dell’accordo, Confindustria e Intesa Sanpaolo hanno istituito una cabina di regia nazionale e gruppi territoriali. Questa struttura permetterà di coordinare le attività tra banca, imprese e associazioni di categoria, in un’ottica di collaborazione inclusiva e strategica.
Messina: il PNRR di Intesa Sanpaolo
“Oggi rinnoviamo la lunga collaborazione di carattere strategico con Confindustria”, ha dichiarato Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, sottolineando il contributo del gruppo al sistema produttivo italiano negli ultimi 15 anni, con finanziamenti pari a 450 miliardi di euro. “Quello che presentiamo oggi è il PNRR di Intesa Sanpaolo per le imprese: mettiamo a disposizione ulteriori 200 miliardi di euro al 2028 per accompagnare il tessuto imprenditoriale del Paese nel realizzare obiettivi di crescita e competitività”, ha aggiunto. Messina ha evidenziato il ruolo centrale di Intesa Sanpaolo nel supportare le imprese italiane nell’adattarsi ai cambiamenti, rafforzandosi fino a diventare leader globali.
Orsini: rilanciare gli investimenti nel medio-lungo periodo
“Questo accordo rappresenta uno strumento essenziale a supporto della nostra visione di politica industriale di medio-lungo periodo”, ha affermato Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria. Orsini ha sottolineato l’importanza di affrontare le transizioni industriali e rilanciare gli investimenti per superare la crisi di produttività. “Dobbiamo lavorare insieme su capitoli chiave: il rafforzamento delle filiere strategiche, la riduzione del prezzo dell’energia, la revisione del green deal con il principio della neutralità tecnologica, e l’attenzione al benessere sociale attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile”, ha concluso, indicando il 2025 come un anno cruciale per il futuro economico del Paese.
La combinazione di investimenti strategici, sostenibilità e innovazione pone le basi per un futuro in cui le imprese italiane possano competere ai massimi livelli globali, affrontando le sfide della transizione digitale ed energetica con strumenti concreti e una visione condivisa.
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