La Corte costituzionale ha riconosciuto che l’importo della pensione per invalidi civili è troppo basso per assicurare una vita dignitosa. Confermato “l’incremento al milione”, come per le altre pensioni.
Che l’importo della pensione per invalidi civili fosse troppo basso era cosa nota a tutti, ma adesso a dirlo in via ufficiale è la Corte costituzionale.
285,66 euro (questo l’ammontare dell’assegno) è una cifra eccessivamente bassa che non permette una vita dignitosa alle persone completamente inabili al lavoro.
Per questo si ritiene violato l’articolo 38 della Costituzione, dove è sancito il diritto degli inabili civili al mantenimento e all’assistenza sociale da parte dello Stato.
Tale importo dovrà essere aumentato secondo il cosiddetto “incremento a un milione” fino a 516,46 euro, come stabilito per altri trattamenti pensionistici.
A sollevare il caso dinanzi alla Consulta una persona non autosufficiente affetta da tetraplegia spastica neonatale. Una grande vittoria per il ricorrente e per chi, come lui, non può svolgere in autonomia gli atti della vita quotidiana.
Pensione invalidi civili troppo bassa per vivere: cosa ha deciso la Consulta
La decisione non è stata ancora depositata, ma la nota dell’ufficio stampa parla chiaro: l’attuale importo dell’assegno per gli invalidi civili è incostituzionale, pertanto va aumentato.
Così la Consulta conferma la posizione della Corte d’Appello di Torino secondo la quale la cifra dell’assegno è “insufficiente a garantire il soddisfacimento delle elementari esigenze di vita”.
Secondo i giudici serve un incremento fino ad almeno 516,46 euro, come prevede l’articolo 38 della legge n. 448 del 2011 riguardo ad altre categorie in stato di bisogno.
La decisione della Corte avrà effetto a partire dal giorno successivo alla pubblicazione della sentenza in Gazzetta Ufficiale e - come sottolineano gli stessi giudici - non ha efficacia retroattiva. L’incremento della pensione per invalidi civili riguarderà i cittadini maggiorenni con un reddito annuo uguale o inferiore a 6.713,98 euro.
Cosa prevede la Costituzione per gli invalidi civili
Come indicano i giudici della Consulta, l’importo dell’assegno per invalidi civili viola l’articolo 38 della Carta costituzionale. Qui infatti viene stabilito che:
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.”
Quindi è compito di uno Stato di diritto - come lo è il nostro - eliminare gli ostacoli sociali ed economici che impediscono ai cittadini inabili al lavoro di vivere dignitosamente e provvedere alle necessarie esigenze della vita (assistenza, cibo, vestiario), e ad oggi l’importo di soli 285,66 euro risulta assolutamente inadeguato a mettere in atto il dettato costituzionale.
Inoltre si ritiene violato il principio di eguaglianza e parità di trattamento rispetto all’importo dell’assegno sociale (459,83 euro) per il quale la legge stabilisce dei requisiti reddituali più favorevoli.
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