Osaka, Fukuoka, Sapporo e Tokyo diventeranno «zone speciali destinate alle attività finanziarie». L’obiettivo è chiaro: attrarre investimenti stranieri e start-up estere.
Innalzare quattro grandi città al livello di zone speciali destinate alle attività finanziarie, creando così aree nei quali attirare investimenti stranieri e start-up estere, e offrendo ambienti all’avanguardia e procedure amministrative semplificate. È questa l’ultima mossa che sta attuando il Giappone per scuotere la sua economia, gravata dall’ormai cronico crollo verticale dello yen e, più in generale, da un contesto politico complicato.
Andiamo con ordine, partendo dai quattro nuovi special hub delineati dal governo nipponico: Osaka, Fukuoka, Sapporo e ovviamente la capitale, Tokyo. Il prossimo 31 maggio gli alti funzionari delle citate città avranno un incontro con il primo ministro Fumio Kishida durante il quale le parti discuteranno in merito alle nuove “zone speciali per le attività finanziarie e di gestione patrimoniale”.
All’inizio di giugno, ha aggiunto Nikkei Asian Review, il governo nipponico deciderà i dettagli delle zone e le misure di sostegno. Ad ora sono emerse poche indiscrezioni, se non che le aree designate consentiranno di completare le procedure amministrative esclusivamente in inglese, oltre a semplificare alcune «procedure di richiesta dei visti» da parte degli investitori stranieri. [...]
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