Irene Pivetti indagata per riciclaggio, cosa sta accadendo?

Martino Grassi

09/06/2020

L’ex presidente della Camera sotto accusa per riciclaggio di denaro a seguito di alcune attività di import-export con la Cina non riconducibili allo scandalo mascherine. Ecco cosa è successo.

Irene Pivetti indagata per riciclaggio, cosa sta accadendo?

Irene Pivetti nell’occhio del ciclone: l’ex presidente della Camera è stata indagata per riciclaggio, insieme ad altre 5 persone. La Guardia di Finanza di Milano ha perquisito la casa della Pivetti oltre che altri uffici riconducibili a lei. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori sono finite una serie di operazioni di import-export con la Cina effettuate da società controllate dall’ex esponente leghista.

Focus delle indagini sono diverse società di cui Pivetti è amministratrice unica e rappresentate legale, una con sede a Milano. Il fascicolo della procura di Milano è aperto da diverso tempo e non riguarda direttamente lo scandalo delle mascherine acquistate dalla Cina non conformi alla normativa europea.

Irene Pivetti accusata di riciclaggio

Si aggiungono nuove accuse al curriculum della Pivetti, dopo lo scandalo delle mascherine non conformi acquistate dalla Cina e rivendute in Italia. Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza milanese ha avviato una nuova indagine, coordinata dal PM Giovanni Tarzia, con cui accusa Pivetti di riciclaggio per azioni compiute prima della vicenda legata ai presidi di protezione.

Questa mattina, a partire dalle 7:30 i militari della GdF hanno prelevato del materiale informatico e dei documenti cartacei ritenuti utili per le indagini. Il fascicolo sarebbe stato aperto circa 12 mesi fa, e adesso gli inquirenti cercheranno di ricostruire le possibili azioni di riciclaggio di denaro attuate da un gruppo di società riconducibili alla Pivetti che si occupava appunto di import-export con il Paese del Dragone.

Irene Pivetti e la frode delle mascherine cinesi

La nuova accusa si aggiunge a quelle già presentate dalla Procura di Roma e inviate ai colleghi di Milano per competenza territoriale avviate nelle scorse settimane nei confronti della “Only Logistics Italia”, controllata dell’ex presidente della Camera. In questo fascicolo si procede per il reato di frode nelle pubbliche forniture, in riferimento alla partita di dispositivi di protezione personale importati nel mezzo dell’emergenza sanitaria dalla Pivetti che non rispettavano le normative italiane.

Sul caso delle mascherine sono state avviate delle indagini anche a Savona e Siracusa, mentre a Roma è stato aperto un procedimento dalla Corte dei Conti. La Procura di Siracusa aveva avviato un’indagine su Irene Pivetti in qualità di amministratore delegato della Only Logistics. I reati ipotizzati erano frode in commercio e immissione sul mercato di prodotti che possono rivelarsi pericolosi per la salute delle persone. Si tratta nello specifico di mascherine modello Ffp2 che erano accompagnate da una certificazione inattendibile di conformità alla normativa europea.

La Guardia di Finanza di Siracusa ha accertato che tali dispositivi fanno parte di una partita di merce per la quale il direttore centrale dell’INAIL, già il 16 aprile, aveva imposto il divieto alla società importatrice di metterle in commercio. Tale provvedimento però è stato violato, per questo Pivetti è stata indagata anche per illecito amministrativo per aver messo sul mercato “dispositivi di protezione di terza categoria non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza ” come si può leggere dal decreto di perquisizione disposto dal pm Salvatore Grillo.

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