Ires premiale per chi investe, novità per le imprese in Manovra

Nadia Pascale

11 Dicembre 2024 - 11:01

Proposta negli emendamenti alla legge di Bilancio 2025 la mini Ires o Ires premiale. Riduzione dell’aliquota fiscale per chi investe. Ecco chi può avvalersene e come funziona.

Ires premiale per chi investe, novità per le imprese in Manovra

Ires premiale, cos’è e quando si applica? Arrivano le nuove regole.

Nuovo vertice di maggioranza lunedì sera, e importanti novità con l’introduzione nel disegno della legge di Bilancio 2025 dell’Ires premiale o mini Ires, si tratta di un particolare sconto che però non spetta a tutte le società. Ricordiamo che il testo della Legge di Bilancio 2025 dovrebbe essere votato il 19 dicembre alla Camera e passare poi nuovamente in Senato. Le ultime fasi saranno molto probabilmente blindate.

L’Ires è L’Imposta sui redditi delle società, è disciplinata decreto legislativo 344 del 2003 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2004 in sostituzione dell’Irpeg. Le modifiche apportate dal decreto legislativo 344 hanno poi modificato l’articolo 72 del Tuir, che ora disciplina l’Ires.

Si applica non a tutte le società, sono infatti escluse le società di persone, sono quindi soggetti passivi SPA (Società per azioni), SAPA (Società in accomandita per azioni), SRL (Società a responsabilità limitata), SRLS (società a responsabilità limitata semplificata), enti pubblici e privati, i consorzi, i trust, gli organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) e gli enti non commerciali (organizzazioni non profit). I soggetti passivi in totale sono circa 1,3 milioni con in gettito fiscale di circa 52 miliardi di euro.
A differenza dell’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) che è un’imposta progressiva, si tratta di un’imposta proporzionale con aliquota al 24%. La stessa è stata modificata con la legge di Bilancio 2016, infatti, in precedenza era del 27,6%.

Queste sono le linee generali dell’Ires, ma cosa cambia dal 2025, cos’è l’Ires premiale e a chi dovrebbe essere applicata?

Cos’è l’Ires premiale?

Il testo dell’Ires premiale, inserito all’interno della legge di Bilancio 2025, è stato già presentato a banche e assicurazioni e prevede la riduzione dell’aliquota Ires del 4%, ma non per tutti. Si tratta, infatti, di un meccanismo premiale nei confronti delle società che non distribuiscono utili, o li distribuiscono solo in parte, e li investono nuovamente nell’impresa.

L’Ires premiale viene finanziata con un contributo di 400 milioni di euro a carico di banche e assicurazioni. Sulla misura vi sono comunque ancora titubanze, in particolare da parte di Forza Italia e dalle banche che comunque sono spinte a nuovi sacrifici.

La nuova Ires premiale punta al rinnovamento e all’occupazione e mira a ridurre le imposte per chi fa investimenti qualificati, in particolare in beni strumentali e in occupazione.

Molti criticano l’Ires premiale perché potrebbe fare da cumulo con altri aiuti alle imprese e in particolare con il Superbonus assunzioni e con la Nuova Sabatini, misure di un certo tenore economico che mirano proprio ad aiutare chi investe e chi aumenta la forza lavoro in azienda. C’è addirittura chi attende il testo per capire se la nuova Ires premiale sia alternativa o cumulativa rispetto alle misure che abbiamo visto.

Requisiti e condizioni per l’Ires premiale o mini Ires

In base alle indiscrezioni, la quota di utili che dovrà restare in azienda ed essere reinvestita è almeno del 70%, proprio tale elevata percentuale potrebbe costituire un ostacolo alla stessa applicazione.
Per molti potrebbe essere una misura in grado di compensare la cancellazione dell’ACE avvenuta nel 2024 (Aiuto alla crescita Economica) misura sostituita proprio dalle agevolazioni prima viste).

Gli investimenti che dovrebbero sconsentire questo sconto sono:

  • acquisto di nuovi macchinari, impianti e tecnologie innovative, in modo da ammodernare le aziende e renderle più competitive.
  • le assunzioni, in particolare di giovani, donne e persone che hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro;
  • gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione di prodotto e processo
  • gli investimenti in sostenibilità ambientale, per aiutare le aziende a diventare più “green” e ridurre il loro impatto sull’ambiente.

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