Ires nella riforma fiscale con aliquota agevolata per chi investe

Nadia Pascale

12 Settembre 2023 - 10:04

Al centro della riforma fiscale la nuova Ires, ecco cosa cambierà nei prossimi mesi per le società che decidono di investire e assumere.

Ires nella riforma fiscale con aliquota agevolata per chi investe

La riforma fiscale entra nel pieno dei lavori, già nella legge di bilancio 2024 dovrebbero esservi le prime novità, tra i punti su cui vi è maggiore attesa c’è la riforma dell’Ires.

La riforma fiscale non prevede solo la riduzione delle aliquote Irpef, ma punta su una decisa ma graduale riduzione della pressione fiscale e tra le misure previste dalla legge di delega per la riforma c’è un intervento articolato sull’Ires, imposta sui redditi delle società.

Di seguito i criteri direttivi che il Governo dovrà rispettare nella scrittura del decreto legislativo sull’Ires, gli stessi sono elencati nell’articolo 6 della legge di delega fiscale.

Il Governo ha 24 mesi di tempo per scrivere la riforma fiscale, dovrà agire attraverso diversi decreti delegati che andranno a coprire praticamente l’intero sistema fiscale. Non sappiamo ora quale ordine di priorità sarà dato alle varie parti della riforma, ma Irpef e Ires sembrano essere i nodi principali.

Riforma fiscale Ires, aliquota agevolata per chi investe

Per quanto riguarda l’Ires la principale novità è la divisione dell’aliquota in due «varianti», ci sarà l’aliquota ordinaria e un’aliquota ridotta che potrà essere applicata solo in determinati casi.

Si prevede la riduzione dell’aliquota Ires nei casi in cui la società impieghi una parte degli utili in investimenti o in assunzioni. Inoltre si potrà accedere al beneficio dell’aliquota ridotta nel caso in cui siano adottati “schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili”.

L’utilizzo di tali somme per le finalità elencate dovrà avvenire entro 2 i due periodi di imposta successivi alla produzione del reddito che ha generato l’imposta stessa. Anche in questo caso si tratta di un’importante novità perché si potrà ottenere il beneficio fiscale in anticipo rispetto all’utilizzo delle somme.

Generalmente nel nostro sistema fiscale, prima si fanno investimenti, poi si richiede un credito di imposta legato a quell’investimento e si ottiene il beneficio fiscale, cambia quindi completamente l’impostazione con un maggiore vantaggio per il contribuente che non deve attendere anni prima di ottenere effettivamente l’agevolazione.

La riduzione non trova applicazione sugli utili distribuiti ai soci o destinati a finalità diverse rispetto a quelle che sono state citate.

In alternativa a tale regime di favore, in base alla lettera b del comma 1, sarà possibile usufruire di incentivi fiscali per gli investimenti qualificati. La nuova normativa potrà prevedere anche il potenziamento dell’ammortamento, inoltre si potrà procedere all’inserimento di norme per una maggiore deducibilità dei costi relativi alle nuove assunzioni.

Semplificazione criteri di determinazione reddito di impresa

Il secondo importante obiettivo della riforma fiscale (lettera C, comma 1 articolo 6), sarà rendere più semplice la determinazione del reddito di impresa cercando di armonizzare i principi previsti a fini civilistici con i principi fiscali.

Non solo, infatti la legge di delega chiede di armonizzare i criteri di determinazione del reddito di impresa anche a quelle che sono le norme dell’Unione Europea. Si è visto che questo principio è già previsto anche per quanto riguarda l’articolo 7 della legge di delega per il regime Iva. Si va verso la piena attuazione dell’uniformità del diritto in Ue.

Al fine di allineare la disciplina della determinazione del reddito di impresa a fini civilistici e fiscali, si prevede una modifica della disciplina del riporto delle perdite e di compensazione delle stesse in più esercizi fiscali.

Deducibilità interessi passivi ai fini Ires

Oggetto della revisione sarà la disciplina della deducibilità degli interessi passivi anche attraverso l’introduzione di franchigie. L’obiettivo è favorire le imprese nel rilancio delle attività produttive che hanno visto crescere sempre di più i costi, legati anche alle nuove tecnologie. Tale aumento dei costi ha leso la redditività e proprio per questo vi è l’esigenza di ridurre l’impatto dei costi di investimento.

Non solo agevolazioni, ma anche maggiore rigore nei confronti delle imprese non operative che restano in vita al solo fine di continuare a usufruire dei vantaggi legati all’esercizio di attività di impresa.

Argomenti

# IRES

Iscriviti a Money.it