Per il rilascio dell’Isee è necessario richiedere (ma non sempre) la documentazione riferita a saldi e giacenze medie dei conti correnti bancari e postali; ecco come conviene muoversi.
È tempo di preparativi per il nuovo Isee 2023: fermo restando che l’applicativo Inps sarà disponibile solamente a inizio anno, e che prima di allora neppure caf e patronati rilasceranno i nuovi Isee, già in questi giorni è possibile organizzarsi per non farsi trovare impreparati.
Tra i documenti essenziali per il rilascio del nuovo Isee, infatti, ci sono saldi e giacenze dei conti corrente, i quali si possono richiedere già da oggi così da accelerare i tempi.
Non bisogna commettere l’errore di pensare che per avere saldi e giacenze necessari ai fini Isee sia necessario attendere fino alla fine dell’anno. Nella Dsu, infatti, va indicata la situazione reddituale e patrimoniale riferita a due anni prima, quindi saldi e giacenze medie dovranno far riferimento al periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021.
Saldi e giacenze conti corrente ai fini Isee 2023: perché conviene richiederli già da adesso
Solitamente nei primi giorni dell’anno banche e poste vengono prese d’assalto dai loro clienti che hanno bisogno della documentazione necessaria ai fini Isee, come ad esempio i dati riferiti a saldi e giacenze dei seguenti rapporti:
- conto corrente (codice 01)
- conto deposito e risparmio libero/vincolato (codice 03);
- conto terzi individuale/globale (codice 09).
Tuttavia, molti non sanno che è possibile anticipare i tempi e recarsi fin da subito in banca o posta per chiedere il rilascio della suddetta documentazione, evitando così lunghe file che rischiano di farvi perdere solamente tempo.
Per l’Isee, infatti, si tiene conto della situazione reddituale e patrimoniale riferita a due anni prima: quindi, per l’Isee 2023 sarà necessario reperire le informazioni riferite al 2021. Saldi e giacenze medie dovranno essere aggiornati al 31 dicembre 2021, dati di cui banche e poste già dispongono. Per questo motivo conviene recarsi questa settimana in banca o posta, a seconda di chi è il gestore del rapporto finanziario, per richiedere la documentazione di cui si necessita ai fini Dsu.
Diverso il discorso per chi invece intende richiedere l’Isee corrente, per il quale invece si tiene conto della situazione reddituale e patrimoniale riferita all’anno precedente a quello d’invio della Dsu. In tal caso bisognerà attendere necessariamente la prossima settimana, e anche qualche giorno in più, in quanto prima di allora banche e poste non potranno rilasciare la documentazione riferita a saldi e giacenze medie aggiornata al 31 dicembre 2022.
Saldi e giacenze si possono scaricare anche online
Ricordiamo comunque che non è necessario recarsi in banca o in posta per ottenere la suddetta documentazione. Nella maggior parte dei casi, infatti, è possibile scaricare saldi e giacenze medie dalla propria area personale del sito dell’istituto finanziario, quindi senza che si debba necessariamente andare in sede.
Fino a poco tempo fa una delle poche banche che non disponeva di tale servizio era Unicredit, ma oggi anche questa si è messa al passo con i tempi aggiornando il proprio servizio di home banking e implementando la funzione che permette di scaricare in pochi minuti saldi e giacenze (persino riferiti agli anni precedenti se necessario).
Saldi e giacenze non necessari per l’Isee precompilato
Una volta raccolta la documentazione potete recarvi a caf e patronato per fissare un appuntamento per il rilascio dell’Isee 2023. Se invece intendete procedere in autonomia con l’invio della Dsu ai fini Isee, dovete sapere che documenti riferiti a saldi e giacenze potrebbero non essere necessari.
Nell’area MyInps, infatti, è disponibile il servizio “Isee precompilato”, dove i dati riferiti alla situazione reddituale e patrimoniale vengono acquisiti direttamente dall’Istituto. Una volta effettuato l’accesso, quindi, noterete che i dati riguardanti saldi e giacenze aggiornati al 31 dicembre 2021 sono già stati caricati. Non vi servirà, quindi, alcun documento, fermo restando che è comunque consigliato averli con sé in modo da poter verificare se da parte dell’Inps ci sono stati errori che potrebbero ripercuotersi sul calcolo dell’Isee.
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