Con il decreto direttoriale n. 314 del 7 settembre il Ministero del Lavoro ha aggiornato la modulistica della DSU, indispensabile per richiedere l’ISEE corrente 2021: vediamo cosa cambia.
Il Ministero del Lavoro ha aggiornato il nuovo modello di DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per il rilascio dell’ISEE corrente.
Il nuovo modello è in vigore dal 9 settembre 2023, e le istruzioni per la compilazione si trovano nel decreto direttoriale n. 314/2021. Ma cosa cambia? Con il nuovo modello sarà possibile richiedere l’ISEE corrente anche in caso di variazioni patrimoniali del 20% negli ultimi 12 mesi, cioè nell’ultimo anno.
L’ISEE ordinario invece prende in considerazione redditi e patrimoni percepiti nel secondo anno solare precedente alla DSU.
ISEE corrente 2021, pronto il nuovo modello per la DSU: cosa cambia?
L’ISEE, Indicatore della situazione economica equivalente, serve a rappresentare con precisione la condizione economica dei nuclei familiari. In base all’ISEE, infatti, si ha diritto a una serie di prestazioni, cioè di aiuti economici.
Finora, l’ISEE ha fatto riferimento alla situazione economica di due anni prima (esempio pratico: nel 2021 viene fotografata la condizione finanziaria del 2019, nel 2020 si guardava quella del 2018 e così via). È chiaro a tutti, in tempi di pandemia più che mai, che in due anni possono succedere tante cose, e la situazione economica cambia di conseguenza.
L’ISEE corrente, rispetto a quello ordinario, fornisce un quadro più aggiornato, perché prende in considerazione redditi e patrimoni degli ultimi 12 mesi. Cosa cambia con il decreto direttoriale n. 314 del 2021?
Facciamo un passo indietro. Con il decreto del 25 agosto 2021, il Ministero del Lavoro ha stabilito che l’ISEE aggiornato può essere presentato se il patrimonio, calcolato riferendosi all’anno precedente a quello in cui è presentata la DSU, differisce per più del 20% rispetto a quanto indicato nell’attestazione ordinaria. In tali circostanze, il modello ISEE corrente sarà calcolato sulla base del patrimonio relativo all’anno precedente.
L’ISEE corrente potrà essere presentato dal 1° aprile di ciascun anno anche in caso di variazioni nel patrimonio, e sarà valido fino al 31 dicembre.
Con il decreto del 7 settembre il Ministero del Lavoro ha aggiornato la modulistica della DSU, necessaria per richiedere l’ISEE corrente.
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In attesa della pubblicazione delle istruzioni INPS, le novità si trovano nel riquadro S2 del nuovo modello di DSU, indispensabile per la richiesta o l’aggiornamento dell’ISEE corrente.
Di seguito, una panoramica dei casi in cui richiedere l’ISEE corrente:
- lavoratore dipendente a tempo indeterminato in caso di risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione/riduzione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa;
- il contribuente membro del nucleo familiare trova lavoro dipendente a tempo indeterminato;
- se si verifica un’interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF;
- se, durante il periodo di validità di un ISEE corrente, inizia la fruizione di trattamenti previdenziali, assistenziali indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF;
- è necessario aggiornare l’ISEE corrente nel caso di componente che abbia iniziato una propria attività come lavoratore autonomo, durante il periodo di validità di un ISEE corrente;
- in caso di variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo familiare superiore del 25% rispetto alla situazione reddituale individuale dell’ISEE ordinario;
- in caso di variazione della situazione patrimoniale complessiva del nucleo familiare superiore del 20% rispetto alla situazione patrimoniale individuata dall’ISEE ordinario.
Nell’ultimo caso, come anticipato, la variazione può essere fatta valere a partire dal 1° aprile di ciascun anno e fino al 31 dicembre.
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