Le tensioni sui mercati si riversano sul comparto obbligazionario. Con lo spread in aumento, oggi il Ministero dell’Economia ha collocato Bot semestrali per 6 miliardi di euro.
Nonostante il rimbalzo del mercato azionario, il Ftse Mib al momento passa di mano a 23.202,94 punti, +0,49% sul dato precedente, lo spread tra i decennali italiani e quelli tedeschi anche oggi fa segnare un rialzo.
L’avversione al rischio che sta guidando gli operatori ha fatto tornare il nostro decennale sopra quota 1% (1,0240%) mentre il decennale tedesco segna un arretramento al -0,4950%. Il risultato è uno spread Italia-Germania in rialzo di 3,5 punti percentuali a 151,9 punti base.
L’innalzamento del rendimento della carta italiana è legato al deteriorarsi del contesto macro innescato dall’emergenza virus.
Secondo uno studio elaborato dall’ufficio studi di Confcommercio, “il protrarsi dell’emergenza coronavirus oltre aprile-maggio potrebbe tradursi in una riduzione del Pil dello 0,3-0,4% con un pesantissimo impatto nel turismo e nel settore dei pubblici esercizi”. In termini di posti di lavoro, l’associazione di categoria stima un rischio occupazionale già ora valutato in circa 100 mila unità.
Asta Bot Italia: rendimenti in aumento
Anche se si sono confermati in territorio negativo, i rendimenti dei Bot nell’asta che si è tenuta oggi, 26 febbraio 2020, hanno fatto segnare un netto incremento.
Questa mattina il Ministero dell’economia ha collocato Bot a sei mesi registrando un incremento del rendimento dal -0,355% dell’appuntamento di fine febbraio al -0,287%.
Del nuovo Bot emesso questa mattina dal Tesoro, che presenta codice ISIN IT0005399578, sono stati offerti 6 miliardi di euro a fronte di richieste per 9,46 miliardi. Il rapporto di copertura si è così attestato a 1,58 volte.
Asta Germania: rendimento Bobl in riduzione
In calendario anche l’asta di Bobl (Bundesobligation) a cinque anni da parte del Tesoro tedesco. Questa mattina la German Finance Agency (GFA) ha collocato Bobl per 3,22 miliardi di euro.
Il rendimento medio si è attestato al -0,69%, in calo dal -0,59% messo a segno lo scorso 29 gennaio.
Il dato registrato nell’asta di titoli tedeschi testimonia la ricerca di sicurezza degli investitori che, facendo salire il prezzo dei titoli emessi dai Paesi “core” finisce per farne arretrare ulteriormente il rendimento. Il discorso, mutatis mutandis, può essere traslato ai Paesi periferici, che nei momenti di difficoltà registrano un incremento dei costi per finanziarsi.
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