Il quadro che emerge dallo studio di Confcommercio “Nord Italia verso l’Europa, Sud altrove” è quello di un Paese spaccato in due, in cui la scelta obbligata, per chi abita al meridione, è rappresentata dall’emigrazione.
In dieci anni, il Pil pro-capite delle regioni meridionali ha messo a segno una contrazione dell’8,1%. È quanto emerge dallo studio di Confcommercio “Nord Italia verso l’Europa, Sud altrove”.
“Un’economia ferma e senza una vera prospettiva di ripresa aggrava i problemi strutturali del mezzogiorno allontanandolo sempre più del resto del Paese”, ha detto il presidente dell’associazione, Carlo Sangalli.
Italia: due economie nello stesso Paese
Tra il 2008 e il 2018 il Pil pro-capite del nostro Paese è passato da 27,5 a 26,1 mila euro (-5,2%): a fronte del segno più messo a segno dal Trentino Alto Adige (+0,8%) troviamo il -9,5% della Calabria.
Se nelle aree Nord-ovest, nord-est e centro si registrano valori decisamente sopra la media (32,3, 31,4 e 28,1 mila euro, da 33,7, 31,9 e 30,7 mila), al Sud il dato segna 17,1 mila euro, dai 18,6 di 10 anni prima.
Prendendo sempre a riferimento Trentino e Calabria, il Pil pro-capite 2018 nella prima regione si attestava a 35,6 mila ero, più del doppio rispetto ai 15,7 mila euro della regione meridionale.
Italia: al Sud è occupato uno su due
Per quanto riguarda l’occupazione, riporta lo studio di Confcommercio, i target di Lisbona 2020, che per il nostro Paese prevede occupati al 67%, sono ampiamente superati nel Nord-Ovest (71,6%) e nel Nord-Est (73%).
Sopra l’obiettivo anche il Centro (67,8%) mentre al Sud meno della metà delle persone tra i 20 ed i 64 anni sono occupate (48,2%, con un minimo del 44,1% in Sicilia).
Nel complesso, la media italiana si attesta al 63%.
Italia: emigrazione unica alternativa
In un simile contesto, quella dell’emigrazione rappresenta una scelta spesso obbligata: tra il 2015 e il 2018 la popolazione delle regioni meridionali è scesa di oltre 222 mila unità.
Il Sud, ha commentato il direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, “un luogo di passaggio per chi ha la possibilità di andare altrove”.
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