L’Italia e tutta Europa continuano a rimanere interamente in rosso scuro, il colore che indica il massimo livello di rischio epidemiologico. Cosa sta succedendo.
Tutta Europa resta in rosso scuro, il livello massimo di rischio epidemiologico da Covid-19. È quanto emerge dalla nuova mappa pubblicata oggi, 10 febbraio, dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc). Non ci sono variazioni dunque rispetto a sette giorni fa.
Nelle ultime settimane la mappa viene realizzata non solo in base alla diffusione del virus e all’incidenza dei casi positivi sui test, ma anche tenendo conto della penetrazione dei vaccini. La mappa Ecdc interessa la Ue e i paesi See (Islanda, Norvegia e Liechtenstein). Entriamo nel dettaglio.
La situazione epidemiologica in Italia e in Europa
L’Italia e tutto il continente europeo continuano a rimanere interamente in rosso scuro, il colore che indica il massimo livello di rischio epidemiologico per Covid-19, nella mappa pubblicata ogni giovedì 10 febbraio dall’Ecdc.
La situazione, dunque, resta immutata rispetto all’ultimo aggiornamento diffuso dal centro con sede a Stoccolma. La scorsa settimana infatti anche l’unica regione della Romania che resisteva in rosso chiaro aveva capitolato.
Updated 🚦 maps are online!
These maps aim to support the @EUCouncil
recommendation on travel measures in the EU during #COVID19 pandemic.Color-blind friendly map in the next tweet.
More on the map indicators, according to new Council recommendations: https://t.co/CcBVx6B0o5 pic.twitter.com/lbEpOJDDZC— ECDC (@ECDC_EU) February 10, 2022
Il virus tra gli adolescenti, l’allarme dell’Ecdc
L’Ecdc lancia l’allarme, il virus continua a circolare maggiormente tra gli adolescenti. Si legge nella nota: «Sebbene il rischio di ospedalizzazione, di ricovero in terapia intensiva e di decesso rimanga molto basso fra i ragazzi di 12-17 anni, il numero di casi in questa fascia di età è stato tra i più alti di qualsiasi fascia d’età nell’Ue/See. I casi sintomatici in questi adolescenti sono aumentati costantemente da luglio 2021, rispecchiando in gran parte l’aumento del tasso di segnalazione osservato in tutte le fasce d’età durante le ondate di Delta e Omicron. Anche se nelle ultime settimane è stata osservata una diminuzione dei tassi di notifica».
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Dal report dell’Ecdc emerge che più della metà dei ragazzi di età compresa tra i 10 e i 17 anni nell’Unione europea/Spazio economico europeo non ha ancora completato un ciclo primario di vaccinazione anti Covid.
L’Ecdc fa il punto al 30 gennaio: «L’adesione mediana al ciclo primario di vaccinazione anti-Covid tra gli adolescenti di 15 e 17 anni era del 70,9% e tra i bambini e ragazzi di età compresa tra 10 e 14 anni era del 34,8%, con ampie differenze tra i Paesi dell’Ue/See». Tutti i Paesi dell’area raccomandano l’immunizzazione dei 12-17enni e 10 nazioni raccomandano anche una dose booster per i minori di 18 anni.
Conclude il report: «In questa fase la priorità dovrebbe essere ancora data al completamento dei cicli vaccinali primari nelle popolazioni in cui è raccomandato e alla somministrazione di booster ai gruppi prioritari, prima di considerare di offrire i richiami a 12-17enni senza patologie di base». È l’osservazione contenuta nel report settimanale dell’Ecdc.
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