L’Istat ha fornito i dati sull’economia italiana del 2021: l’anno si è confermato positivo per lo slancio del Pil con la ripresa di consumi e attività industriale.
L’Italia ha chiuso un 2021 con un’ottima performance, a conferma della ripresa economica post-pandemia.
A fornire i dati l’Istat, che ha rivisto i conti economici nazionali del triennio 2019-2021 dopo le stime di aprile. Il nostro Paese ha visto il Pil crescere oltre le previsioni l’anno scorso, con un +6,7% in volumi che ha superato di 0,1 punti
percentuali le previsioni della primavera.
Investimenti, consumi finali, importazioni ed esportazioni sono tutti aumentati nel 2021, a sottolineare un avvenuto rimbalzo dall’anno nero della pandemia, il 2020.
L’Italia nel 2021 è cresciuta più del previsto
Secondo i dati Istat relativi ai conti economici nazionali rivisti dopo le previsioni di aprile, l’Italia ha registrato un Pil del 6,7% in volumi nel 2021, confermando il rimbalzo dopo il tonfo del 9,0% del 2020.
Nello specifico, il Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato per l’anno scorso è risultato pari a 1.782.050 milioni di euro correnti, aggiungendo 6.614 milioni di euro in confronto con la stima di aprile. Istat ha sottolineato:
“La stima aggiornata dei conti economici nazionali conferma il forte recupero dell’economia nel 2021, con un tasso di crescita del Pil del 6,7% (con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile 2022), a fronte di un calo del 9,0% nel 2020. Dal lato della domanda, a trainare la crescita del Pil è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto più limitati.”
Sul piano dell’offerta di beni e servizi, l’anno ha evidenziato la contrazione nel settore dell’agricoltura e importanti
aumenti del valore aggiunto nelle attività industriali e nella maggior parte dei comparti del terziario. L’Istituto ha registrato, per il 2021, consistenti rialzi:
- investimenti fissi lordi: +16,5% in termine di volumi;
- consumi finali nazionali: +4,2%;
- esportazioni di beni e servizi: +13,4%;
- importazioni: +14,7%
Il valore aggiunto in termini di volume è stato così misurato nei diversi comparti: +11,5% nell’industria in senso stretto, +21,6% nelle costruzioni e +4,7% nel settore dei servizi, -1,3% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca.
Il 2021 ha anche registrato una crescita del reddito disponibile per le famiglie, con u+n 3,7% in valori correnti e un +2,1% in termini di potere d’acquisto. Con consumi privati in aumento (+6,9%) si è ridotta la propensione al risparmio (dal 15,6% al 13,1%).
Infine, “l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è risultato pari al -7,2% del Pil, in netto miglioramento rispetto al 2020, soprattutto a causa del buon andamento delle entrate e del più contenuto aumento delle uscite”, si legge nella nota Istat.
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