Italia: il 2021 si conferma anno di forte ripresa, Pil +6,7%

Violetta Silvestri

23 Settembre 2022 - 11:27

L’Istat ha fornito i dati sull’economia italiana del 2021: l’anno si è confermato positivo per lo slancio del Pil con la ripresa di consumi e attività industriale.

Italia: il 2021 si conferma anno di forte ripresa, Pil +6,7%

L’Italia ha chiuso un 2021 con un’ottima performance, a conferma della ripresa economica post-pandemia.

A fornire i dati l’Istat, che ha rivisto i conti economici nazionali del triennio 2019-2021 dopo le stime di aprile. Il nostro Paese ha visto il Pil crescere oltre le previsioni l’anno scorso, con un +6,7% in volumi che ha superato di 0,1 punti
percentuali le previsioni della primavera.

Investimenti, consumi finali, importazioni ed esportazioni sono tutti aumentati nel 2021, a sottolineare un avvenuto rimbalzo dall’anno nero della pandemia, il 2020.

L’Italia nel 2021 è cresciuta più del previsto

Secondo i dati Istat relativi ai conti economici nazionali rivisti dopo le previsioni di aprile, l’Italia ha registrato un Pil del 6,7% in volumi nel 2021, confermando il rimbalzo dopo il tonfo del 9,0% del 2020.

Nello specifico, il Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato per l’anno scorso è risultato pari a 1.782.050 milioni di euro correnti, aggiungendo 6.614 milioni di euro in confronto con la stima di aprile. Istat ha sottolineato:

“La stima aggiornata dei conti economici nazionali conferma il forte recupero dell’economia nel 2021, con un tasso di crescita del Pil del 6,7% (con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile 2022), a fronte di un calo del 9,0% nel 2020. Dal lato della domanda, a trainare la crescita del Pil è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi molto più limitati.”

Sul piano dell’offerta di beni e servizi, l’anno ha evidenziato la contrazione nel settore dell’agricoltura e importanti
aumenti del valore aggiunto nelle attività industriali e nella maggior parte dei comparti del terziario. L’Istituto ha registrato, per il 2021, consistenti rialzi:

  • investimenti fissi lordi: +16,5% in termine di volumi;
  • consumi finali nazionali: +4,2%;
  • esportazioni di beni e servizi: +13,4%;
  • importazioni: +14,7%

Il valore aggiunto in termini di volume è stato così misurato nei diversi comparti: +11,5% nell’industria in senso stretto, +21,6% nelle costruzioni e +4,7% nel settore dei servizi, -1,3% nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca.

Il 2021 ha anche registrato una crescita del reddito disponibile per le famiglie, con u+n 3,7% in valori correnti e un +2,1% in termini di potere d’acquisto. Con consumi privati in aumento (+6,9%) si è ridotta la propensione al risparmio (dal 15,6% al 13,1%).

Infine, “l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è risultato pari al -7,2% del Pil, in netto miglioramento rispetto al 2020, soprattutto a causa del buon andamento delle entrate e del più contenuto aumento delle uscite”, si legge nella nota Istat.

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