Italia: le imprese sono solide e cresceranno da qui al 2023

Massimiliano Carrà

21/05/2019

Il fatturato dell’industria manifatturiera italiana continuerà a crescere nel triennio 2020-2023. È quanto evidenzia il 95° Rapporto Analisi dei Settori Industriali realizzato dalla direzione studi e ricerca di Intesa Sanpaolo e Prometeia

Italia: le imprese sono solide e cresceranno da qui al 2023

“I primi dati disponibili del 2019 sull’industria manifatturiera evidenziano un progresso rispetto alla fase di chiusura del 2018”. È quanto evidenzia il 95° Rapporto Analisi dei Settori Industriali realizzato dalla direzione studi e ricerca di Intesa Sanpaolo e Prometeia.

Infatti, sebbene nel 2018 si sia registrata una crescita dell’1,4% del fatturato manifatturiero, tuttavia si è potuto evincere un netto passo indietro rispetto agli ottimi risultati del 2017.

Proprio per questo, Gregorio De Felice, chief economist di Intesa San Paolo, ha sottolineato l’importanza di dar vita a un’accelerazione in termini di investimenti e di produttività:

“Anche se l’Italia è uscita dalla recessione tecnica e i consumi riescono a reggere il ritmo, è importante notare come siano diminuiti gli investimenti nel 2019. Secondo le previsioni, la loro crescita è prevista del 5,3% in tre anni, troppo poco rispetto agli altri Paesi europei: la Germania per esempio ha aumentato gli investimenti del 34%. Inoltre, va ricordato che il 48% di ciò che produciamo è venduto all’estero, questo è un segnale che dimostra quanto sia importante anche aumentare la produttività”.

L’industria e la crescita futura: la Meccanica in testa

Come sottolinea il Rapporto Analisi dei Settori Industriali, l’industria manifatturiera italiana potrà ritrovare un ritmo espansivo già a partire dal 2020.
Secondo i dati, il tasso di crescita medio annuo della manifattura sarà dell’1,5% fino al 2023.

La Meccanica si confermerà tra i principali artefici di questi risultati positivi, grazie a una crescita media annua del fatturato a prezzi costanti attorno all’1,7%.

Sarà un triennio positivo anche per altri due settori che negli ultimi anni hanno avuto delle notevoli difficoltà a causa dei pochi investimenti, ossia: Autoveicoli e Moto, ed Elettrotecnica. Il primo nel 2020-2023 andrà incontro a una crescita media annua del 2,5%, il secondo del 1,9%.

Ancora in difficoltà, anche se in positivo, i settori della Metallurgia, dell’Elettrotecnica e degli Elettrodomestici, che saranno ancora interessati da processi di selezione degli operatori meno competitivi per far fronte all’elevata concorrenza internazionale.

L’industria e l’incertezza globale: bene la Cina

Anche se i segnali per il 2019 sono incoraggianti, i pericoli maggiori per la manifattura derivano principalmente dall’attuale contesto macroeconomico, pieno di incertezze e denso di rischi: dai dazi e quindi dalla guerra commerciale e tecnologica tra Stati Uniti e Cina, dal rallentamento della crescita europea e dalla Brexit.

Come evidenzia De Felice, nonostante lo scontro in atto con gli USA, la Cina è uno dei Paesi che sta emergendo di più:

“Grazie a una crescita dell’1,2%, la Cina rappresenta oltre il 30% della crescita mondiale che si attesta al 3,2%. Inoltre, rappresenta il 13% dell’export mondiale. Risultati importanti frutto delle ottime scelte politiche del governo cinese e della banca centrale. Tra queste, le più significative sono state: l’iniezione di liquidità, la riduzione della tassazione sia per le persone sia per le imprese, la possibilità concessa agli enti locali di emettere obbligazioni per finanziare le opere e l’ingresso di nuovi investitori”.

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