Tre nuovi titoli in emissione e quattro riaperture. Questo il piano del Tesoro per le emissioni di titoli di Stato nel quarto trimestre 2019.
In un anno lo spread con i titoli tedeschi ha segnato un rosso di circa 100 punti base agli attuali 140 punti base. Una decisa accelerazione è stata registrata a partire da metà agosto, quando gli operatori hanno festeggiato la nascita del nuovo esecutivo portando il rendimento del decennale italiano dall’1,83% del 9 agosto all’attuale 0,82%.
In questo contesto, l’appuntamento con le emissioni del quarto trimestre appare abbordabile anche se nuove tensioni potrebbero tornare a spingere al rialzo il rendimento della carta italiana.
Titoli di Stato: in arrivo tre nuovi titoli nel quarto trimestre
Tre i nuovi titoli che debutteranno tra ottobre e dicembre:
Titolo | Scadenza | Ammontare minimo emissione | |
BTP 5 anni | 01/02/2025 | 10 miliardi di Euro | |
BTP 7 anni | 15/01/2027 | 10 miliardi di Euro | |
CTZ | 29/11/2021 | 9 miliardi di Euro |
L’ammontare minimo si riferisce all’intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza.
“Durante il quarto trimestre, potranno altresì essere emessi ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari”, ha precisato il Tesoro.
Titoli di Stato: queste le riaperture del quarto trimestre
Sempre nel quarto trimestre del 2019 saranno inoltre offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli in corso di emissione:
Titolo | Tranche | Cedola | |
BTP | 16/09/2019 – 15/01/2023 | 0,05% | |
BTP | 15/04/2019 – 15/07/2026 | 2,1% | |
BTP | 01/09/2019 – 01/04/2030 | 1,35% | |
CCTeu | 15/01/2019 – 15/01/2025 |
Inoltre, in relazione alle condizioni di mercato, il MEF si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli nominali in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni e indicizzati all’inflazione “anche al fine –si legge nella nota del MEF- di tenere conto di eventuali dislocazioni sul mercato secondario di detti titoli”.
Potranno infine essere offerte ulteriori tranche di titoli a medio e lungo termine, nominali – a tasso fisso e variabile (CCTeu) – e indicizzati all’inflazione, non più in corso di emissione, “per assicurare l’efficienza del mercato secondario”.
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