Con una variazione acquisita per il 2020 pari a -0,2%, il Prodotto interno lordo italiano è in recessione tecnica anche senza il Coronavirus.
Nel quarto trimestre del 2019 il Prodotto interno lordo è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,1% nei confronti del quarto trimestre del 2018. Lo ha annunciato questa mattina l’Istituto nazionale di statistica.
Il dato trimestrale ha confermato le indicazioni già diffuse lo scorso 31 gennaio mentre il confronto annuo in prima battuta aveva registrato un dato pari a zero.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano diminuzioni, dello 0,2% per i consumi finali nazionali e dello 0,1% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni si sono ridotte dell’1,7% e le esportazioni sono cresciute dello 0,3%.
Italia in recessione anche senza Coronavirus
Siamo in recessione tecnica anche senza il Coronavirus. Così Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato le indicazioni diffuse oggi dall’Istat.
Le misure al varo del governo, un pacchetto da 3,6 miliardi per compensare i blocchi delle attività disposti per affrontare l’emergenza Coronavirus, non servirà ad arginare, ha proseguito Dona, il calo delle spese delle famiglie.
“Anche nel primo trimestre 2020, infatti, diventa arduo ipotizzare una variazione congiunturale positiva, visto che partiamo nel 2020 con un Pil già negativo, con una variazione acquisita dello 0,2%", ha detto Dona. Inoltre, a destare preoccupazione “è il calo dello 0,2% della spesa delle famiglie residenti”.
“Ecco perché i 3,6 miliardi stanziati dal Governo per affrontare l’emergenza Coronavirus sono irrisori e non possono certo bastare per dare quella scossa che serve alla nostra economia".
Confcommercio: effetto virus stimato a -0,5/-0,7 per cento
Secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, l’emergenza creata dal Coronavirus mette fortemente a rischio l’economia italiana.
“Lombardia, Veneto ed Emilia valgono il 40% del Pil ed oltre il 50% dell’export”, ha detto il Sangalli nel corso di un intervista a QN.
“Se l’emergenza dovesse protrarsi oltre il mese di aprile, le stime del nostro Ufficio Studi indicano un peggioramento rispetto allo scenario base che rischia di far perdere tra 5 e 7 decimi di punto di Pil”.
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