Nonostante il +0,9% di maggio, la produzione industriale italiana si conferma in rosso nel confronto tendenziale (con l’eccezione del comparto alimentare). La view degli operatori è improntata al pessimismo.
Indicazioni sopra le stime quelle arrivate oggi dall’indice che misura l’andamento della produzione industriale italiana.
Come riportato qui (Italia: produzione industriale batte le attese a maggio), nel mese di maggio l’indicatore elaborato dall’Istat ha registrato un incremento dello 0,9% rispetto ad aprile.
Il dato, stimato al +0,2% dopo due segni meno consecutivi (-0,9% a marzo, -0,7% nel mese di aprile), porta la media del trimestre marzo-maggio al -0,1% rispetto al trimestre precedente.
Italia: industria, rosso per il dato annuo
Su base mensile, l’indice destagionalizzato mostra un aumento congiunturale sostenuto per i beni strumentali (+1,9%) e un più modesto incremento per i beni di consumo (+0,9%) e i beni intermedi (+0,6%). In rosso il comparto energetico (-2,1%).
Corretto per gli effetti di calendario, a maggio 2019 l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali dello 0,7% (i giorni lavorativi sono stati 22, come a maggio 2018).
Italia: bene l’industria alimentare
Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a maggio 2019 una moderata crescita tendenziale esclusivamente per i beni di consumo (+0,7%); al contrario, diminuzioni contraddistinguono i beni intermedi (-1,7%) e in misura più contenuta i beni strumentali (-0,8%) e l’energia (-0,5%).
I settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive sono le industrie alimentari, bevande e tabacco e le altre industrie (+2,8% per entrambi i settori), la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+1,4%).
“L’alimentare è il settore di peso che cresce di più”. Così la Coldiretti ha commentato i dati di oggi. “In un quadro incerto per l’economia generale si tratta – riporta la nota dell’associazione - di un segnale importante per un settore trainante del Made in Italy che continua a crescere a livello nazionale e nelle esportazioni”.
Tra i settori in flessione, le contrazioni maggiori si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-4,9%), nell’industria del legno, carta e stampa (-3,7%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-3,1%).
Il comparto dell’abbigliamento ha evidenziato la performance peggiore anche nei dati relativi le vendite al dettaglio diffusi ieri (Italia: vendite al dettaglio, si salvano solo discount e hi-tech).
Italia: dato che non modifica quadro complessivo
“Dopo due mesi in contrazione, la produzione industriale ha evidenziato a maggio un rimbalzo lievemente superiore alle attese”, ha commentato l’Ufficio Studi di Confcommercio.
“Il dato di oggi non modifica, comunque, il quadro d’insieme che indica un secondo quarto dell’anno in corso molto debole”.
La crescita mensile annunciata ieri consente “solo un parziale recupero, inserendosi in un contesto in cui la domanda delle famiglie rimane debole e la fiducia dei diversi soggetti economici continua a mostrare preoccupanti segnali di fragilità cui contribuisce la perdurante opacità sull’impostazione della prossima legge di bilancio”.
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