L’inflazione del 2022 è stata rovente: lo hanno affermato i dati Istat sulla crescita in media d’anno dei prezzi al consumo, la più ampia dal 1985. Sotto accusa i costi energetici e non solo.
Il 2022 è stato un anno da dimenticare per l’impennata dei prezzi in Italia: lo ha ribadito l’Istat nella sua ultima rilevazione.
In media, la crescita dell’inflazione ha registrato “l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu +9,2%), principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli Energetici...”, ha spiegato l’istituto di statistica.
Tutti i dati sui prezzi in Italia nel dettaglio della nota di dicembre: di quanto sono cresciuti?
Inflazione Italia: nel 2022 crescita record, i numeri
Il commento alla nota sull’inflazione in Italia da parte di Istat nella rilevazione del 17 gennaio 2023 è chiara nell’inquadrare cosa è accaduto nel 2022:
“Nel 2022 i prezzi al consumo registrano una crescita in media d’anno dell’8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu +9,2%), principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli Energetici (+50,9% in media d’anno nel 2022, a fronte del +14,1% del 2021).”
Proseguendo con i dati, Istat ha evidenziato che al netto degli energetici nel 2022 i prezzi al consumo sono cresciuti del 4,1% (da +0,8% del 2021).
“L’inflazione acquisita, o trascinamento, per il 2023 (ossia la crescita media che si avrebbe nell’anno se i prezzi rimanessero stabili per tutto il 2023) è pari a +5,1%, più ampia di quella osservata per il 2022, quando fu +1,8%”, ha aggiunto la nota.
Per quanto riguarda il mese di dicembre 2022, la cosiddetta inflazione di fondo (cioè al netto degli energetici e degli alimentari freschi) ha visto una accelerazione +5,6% a +5,8% e quella senza soltanto i beni energetici è salita da +6,1% a +6,2%.
Da evidenziare anche che i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona a dicembre 2022 sono rallentati su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%).
Istat ha anche sottolineato che nel 2022 sono stati soprattutto i prezzi dei beni, in primis energetici, a spingere in modo marcato verso l’alto l’inflazione rispetto, quindi, ai prezzi dei servizi (in accelerazione ma in modo più contenuto).
Questo significa che, considerando i beni maggiormente incisivi sulla spesa delle famiglie meno abbienti e i servizi più determinanti sul bilancio di quelle più agiate, la crescita dell’inflazione non è stata uguale per tutti.
Per le famiglie più povere, “l’inflazione in media d’anno accelera di 9,7 punti percentuali passando da +2,4% del 2021 a +12,1% nel 2022, mentre per quelle del quinto gruppo (più agiate), accelera da +1,6% dello scorso anno a +7,2%, del 2022.”
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