ITS, cosa sono gli Istituti tecnici superiori, a cosa servono e quali sono i migliori indirizzi

Ilena D’Errico

5 Settembre 2023 - 19:32

Cosa sono gli ITS? Ecco come funzionano e a cosa servono queste scuole di specializzazione post-diploma e perché risultano molto vantaggiose per gli studenti, oltre ai migliori indirizzi.

ITS, cosa sono gli Istituti tecnici superiori, a cosa servono e quali sono i migliori indirizzi

Si sente parlare ancora poco degli ITS, gli Istituti tecnici superiori che offrono agli studenti un’offerta formativa alternativa o complementare alla laurea. Si tratta, infatti, di scuole di specializzazione ideate per il percorso post-diploma e si posizionano come un’ottima soluzione per gli studenti che non desiderano seguire l’Università o che comunque vogliono arricchire il proprio percorso scolastico di competenze pratiche e abilitanti. Non a caso, gli ITS mostrano un ottimo tasso di inserimento nel mondo del lavoro.

Secondo il monitoraggio nazionale ITS indetto da Indire del 2022, l’80% degli studenti ha trovato lavoro entro un anno dalla specializzazione e il 91% di loro è impiegato proprio nel settore per cui ha studiato. Nonostante ciò, i tassi di iscrizione restano piuttosto bassi – a parte un eccezionale boom in Lombardia nel 2022 – forse perché molti studenti non ne sentono parlare, nemmeno alle scuole superiori, e dopo il diploma si sentono posti davanti a un bivio: università o lavoro, entrambi per qualcuno.

Vediamo allora cosa sono gli ITS, come funzionano, a cosa servono, ma soprattutto quali sono i migliori in cui iscriversi.

Cosa sono gli ITS (Istituti tecnici Superiori)?

Gli ITS, acronimo di Istituti Tecnici Superiori, sono delle vere e proprie scuole di specializzazione a cui si può accedere dopo il diploma. Questi istituti offrono una formazione mirata in base alle esigenze lavorative, ecco perché molto spesso vengono scelti in alternativa alla laurea. La specializzazione, infatti, permette agli studenti di trovare lavoro più brevemente e soprattutto di muovere i primi passi con solide basi di partenza, e quindi uno stipendio iniziale migliore.

Nulla vieta di abbinare la frequentazione di un ITS alla laurea, che può essere affrontata successivamente come ulteriore specializzazione. Anzi, questi due percorsi formativi risultano quasi complementari fra loro, grazie alla preparazione tecnologica e innovativa fornita dagli ITS, fondata principalmente sull’apprendimento sul campo e la pratica. In questo modo gli studenti, una volta terminato il percorso, sono pronti a mettere alla prova le loro competenze, senza sentirsi spaesati grazie all’equilibro tra le informazioni teoriche e la pratica.

A cosa servono gli ITS (Istituti tecnici superiori)?

Gli ITS servono ad acquisire le competenze tecnologiche, tecniche e professionali per cominciare lo svolgimento di una professione. Il motivo per cui sono stati fondati questi istituti è proprio l’obbiettivo di colmare il divario tra l’offerta e la domanda di lavoro, permettendo ai neodiplomati una continuità formativa e professionale e assicurare il progresso economico.

Di fatto, gli ITS sono inseriti in un ampio piano di sostegno dello sviluppo produttivo, con un occhio di riguardo alle piccole e medie imprese del Made in Italy e alla riconversione ecologica. Seppur poco frequentati, gli ITS presentano in realtà numerosi vantaggi, grazie all’organizzazione di stage formativi e al corpo docente, di cui circa la metà è composta da tecnici già impiegati nel mondo del lavoro e non in quello accademico.

ITS: quali sono i migliori indirizzi di specializzazione?

Gli ITS si suddividono in indirizzi di specializzazione, tutti accomunati dalla formazione tecnologica a professionalizzante. I vari indirizzi quindi si declinano per materie specifiche, ma sempre in una chiave che guarda al futuro del mondo del lavoro.

In tutte le Regioni d’Italia si trovano i seguenti corsi:

  • Efficienza energetica
  • Mobilità sostenibile
  • Nuove tecnologie della vita
  • Nuove tecnologie per il Made in Italy
  • Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali (Turismo)
  • Tecnologie della informazione e della comunicazione.

Non è quindi possibile stabilire a priori quali siano i migliori indirizzi, dato che molto dipende dalle attitudini personali e dalla pregressa formazione. Il monitoraggio Indire del 2022, tenendo conto anche degli esiti dei percorsi, ha premiato i seguenti istituti:

L’ITS per la mobilità sostenibile di Torino, primo assoluto, l’ITS Umbria Made in Italy, Innovazione tecnologie e sviluppo che si aggiudica sia il secondo che il terzo posto, rispettivamente per l’area Sistema Meccanica e Tecnico superiore per l’automazione ed i sistemi meccatronici.

ITS: come si organizzano i corsi e cosa è previsto alla fine del percorso?

I corsi hanno una durata che oscilla tra i quattro e i sei semestri e almeno il 30% delle ore si svolge direttamente in azienda (infatti il corpo docente proviene, almeno per metà, dal mondo del lavoro). Ogni indirizzo ha la propria divisione in ore, tra lezioni in aula e stage in azienda.

Alla fine del percorso gli studenti affrontano una verifica davanti a rappresentanti della scuola, dell’università e della formazione professionale, ma anche davanti a esperti del mondo del lavoro. Una volta superata la prova si ottiene la certificazione delle competenze con un “Diploma di tecnico Superiore”, che corrisponde a un V livello delle qualifiche europee.

Il diploma ottenuto alla fine del percorso è corredato dall’EUROPASS per favorire la circolazione in ambito nazionale ed europeo.

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