In quali casi è possibile ottenere l’Iva al 4% peri lavori di ampliamento della prima casa? Ecco le regole e i limiti di questa particolare agevolazione.
Iva 4% prima casa: nel caso in cui debbano essere realizzate opere per la costruzione della prima casa è possibile avere l’Iva al 4%. La stessa si applica per la realizzazione di opere murarie, impiantistica e tutto ciò che occorre per rendere il fabbricato abitabile.
Questo però non è l’unico caso, molti non sanno che è possibile ottenere la stessa agevolazione in caso di lavori di ampliamento dell’abitazione principale.
Iva al 4% per ampliamento prima casa, limiti
L’Iva al 4% sull’edilizia è una delle misure in vigore da anni in Italia e tuttavia sono ancora molti i casi di dubbi e le incertezze su quando effettivamente applicare l’aliquota Iva agevolata.
Come specificato nella circolare del MEF n. 219 del 30 novembre 2000 le agevolazioni fiscali, come la riduzione dell’aliquota Iva ordinaria prevista dall’art. 1 della legge n. 659 del 19 luglio 1961 si applicano anche per lavori di ampliamento e completamento di edifici esistenti o in corso di costruzione.
Per l’applicazione dell’Iva 4% tuttavia è necessario che sia il contribuente sia l’immobile oggetto di lavori di ampliamento rispettino determinate caratteristiche e requisiti. La normativa di riferimento stabilisce infatti l’applicazione dell’Iva al 4% quando i lavori di ampliamento non comportino la modifica della categoria catastale e una diversa destinazione d’uso dei locali realizzati.
Cerchiamo di chiarire, dunque, quali sono i casi in cui si applica l’Iva al 4% e quando è prevista l’agevolazione sui lavori di ampliamento della prima casa.
Dai lavori di ampliamento devono essere distinti i lavori di ristrutturazione che non comportano un aumento delle dimensioni. In questo caso si possono ottenere agevolazioni diverse, ad esempio il Superbonus, l’Ecobonus e il bonus ristrutturazione.
Iva 4% prima casa: ecco quando e come si applica
L’Iva 4% prima casa si applica in caso di costruzione della prima casa ai sensi delle disposizioni sull’imposta agevolata contenute nella legge n. 659 del 1961. Si tratta di un’agevolazione che in Italia è presente ormai da anni ma che suscita ancora molti dubbi su quando e come si applica.
Non solo, infatti, l’aliquota Iva agevolata al 4% si applica anche nel caso di ampliamento o completamento di edifici già costruiti o in corso di costruzione.
Ciò significa che nel caso in cui si dovesse decidere di effettuare lavori di estensione e ampliamento della propria abitazione, l’aliquota Iva da applicare sarà quella al 4%.
A dare conferma di ciò è il Ministero dell’Economia e delle Finanze con la circolare del 2010 citata in precedenza, dove si specifica che l’Iva 4% si applica, in linea generale, anche per lavori di ampliamento della prima casa.
L’agevolazione riguarda, tuttavia, casi specifici ed è necessario chiarire quando effettivamente si applica.
Vi sono però limiti soggettivi ed oggettivi. Per quanto riguarda i limiti soggettivi, si ricorda che non è possibile ottenere l’aliquota Iva al 4% nel caso in cui il committente dei lavori di ampliamento del fabbricato sia titolare, esclusivo o in comunione con il coniuge, di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa nel territorio del Comune in cui è situato l’immobile oggetto di ampliamento.
Per quanto riguarda i limiti oggettivi si ricorda che i lavori di ampliamento non devono apportare modifiche sostanziali all’abitazione. Vediamo cosa si intende.
Iva 4% prima casa: le regole per l’ampliamento ad aliquota agevolata
L’Iva 4% per lavori di ampliamento della prima casa si applica qualora l’immobile, non rientri tra le categorie di abitazione di lusso.
Sono considerate case di lusso le abitazioni di categoria catastale:
- A/1, abitazioni signorili;
- A/8, ville;
- A/9, castelli.
Non si applica l’Iva agevolata anche nel caso in cui il lavoro di ampliamento porti l’immobile ad assumere, in seguito ai lavori, le caratteristiche delle abitazioni delle categorie catastali di lusso, sulla base dei parametri individuati dal decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 2 agosto 1969.
In più, tra i requisiti necessari per l’applicazione dell’Iva 4% sulla prima casa è stabilito che l’agevolazione viene applicata nel caso in cui i locali di nuova realizzazione non configurino una nuova unità immobiliare tale da essere considerata unità immobiliare autonoma.
Iva 4% prima casa: le agevolazioni per chi compra casa
Oltre ai casi di ampliamento, l’Iva agevolata si applica anche in caso di acquisto della prima casa.
L’agevolazione in oggetto prevede una riduzione dell’Iva dal 10% al 4% per chi acquista l’immobile dall’impresa costruttrice. Acquistando la prima casa dall’impresa costruttrice, il contribuente dovrà pagare, in misura fissa, 200 euro cadauno per imposta ipotecaria e catastale.
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