Dalle energie rinnovabili al mondo dell’intrattenimento: i dossier sul tavolo di Arabia Saudita e Giappone sono numerosissimi.
Il petrolio? Appartiene al passato. Il futuro dell’Arabia Saudita dovrà essere sostenibile, all’avanguardia e in grado di attirare non tanto multinazionali energetiche o governi, quanto schiere di giovani interessati a passare del tempo – o perché no: trasferirsi – a Riad. Non è un caso che, per accelerare la complicata trasformazione genetica del suo Paese, il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, avesse in agenda un viaggio in Giappone.
Mbs era atteso a Tokyo dal 20 al 23 maggio, dove avrebbe dovuto incontrare l’imperatore Naruhito e il primo ministro Kishida Fumio. Anche se la visita sarebbe stata congelata a pochi giorni dalla partenza a causa dei problemi di salute di re Salman, 88 anni, sottoposto a cure per un’infiammazione ai polmoni, l’interesse mostrato dall’Arabia Saudita nei confronti del Giappone resta, ed è più che concreto.
I sauditi, del resto, continuano ad essere (e lo saranno ancora per qualche anno) importanti fornitori di petrolio per il Giappone, mentre il Public Investment Fund (PIF), ricchissimo fondo sovrano saudita, possiede una partecipazione (8,6%) nel colosso dei videogiochi nipponico Nintendo. [...]
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