Il rallentamento di Taiwan, conseguenza di una debole domanda globale e di altrettanto deboli investimenti nazionali, potrebbe avere conseguenze geopolitiche non irrilevanti.
Nella settimana che porta alle elezioni presidenziali, appuntamento fondamentale per il futuro del pianeta, pochi si sono soffermati sugli ultimi dati economici di Taiwan. Dati che certificano una crescita del pil scesa all’1,4% nel corso del 2023, in calo rispetto al 2,6% del 2022 e al 6,6% del 2021. Il rallentamento di Taipei, conseguenza di una debole domanda globale e di altrettanto deboli investimenti nazionali, potrebbe avere conseguenze geopolitiche non irrilevanti.
In particolare, nel caso in cui nel medio-lungo periodo la situazione dovesse peggiorare, l’isola rischia di non poter più sfruttare il proprio brillante apparato economico come scudo di fronte alle ambizioni riunificatrici della Cina, perdendo così la sua più importante assicurazione sulla sicurezza dopo il sostegno statunitense.
I problemi economici di Taiwan
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