In 3 dati appena pubblicati, la fotografia dell’economia in Europa: a che punto siamo con crescita e inflazione, reale e percepita? I numeri.
Per capire quanto davvero l’Europa si stia riprendendo a livello di crescita economica e di rallentamento dell’inflazione possono essere utili dati e report pubblicati nella giornata di martedì 2 aprile.
3 numeri offrono una visione d’insieme dell’andamento della ripresa europea, ancora rallentata da zone d’ombra (come il settore manifatturiero) ma in miglioramento, cauto, se si osservano i prezzi al consumo.
Mentre gli Usa continuano a mostrare resilienza e forza tramite risultati economici più che soddisfacenti, l’Europa viaggia a una velocità molto meno spedita. La fotografia dello stato di salute economico europeo in 3 numeri.
PMI manifatturiero 46,1
L’attività manifatturiera della zona euro ha subito un ulteriore peggioramento a marzo, contraendosi a un ritmo più rapido rispetto a febbraio, mentre la domanda ha continuato a diminuire, secondo un sondaggio che ha comunque mostrato un aumento dell’ottimismo.
L’indice finale dei responsabili degli acquisti manifatturieri (PMI) dell’HCOB dell’Eurozona, compilato da S&P Global, è sceso a 46,1 a marzo da 46,5 di febbraio, battendo una stima preliminare di 45,7 ma rimanendo al di sotto della soglia di 50 che denota una contrazione dell’attività per il 21° mese.
“È un po’ scoraggiante: negli ultimi otto mesi, l’industria manifatturiera è gradualmente salito nella scala del PMI produzione, ma si ritrova ancora ferma nel seminterrato”, ha affermato Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank.
I nuovi ordini sono diminuiti per il 23° mese, nonostante le fabbriche abbiano tagliato i prezzi al ritmo più rapido da novembre.
Le fabbriche di tutto il blocco hanno ridotto nuovamente il personale, ma a dimostrazione che i manager si aspettano un miglioramento, l’indice della produzione futura, un indicatore di ottimismo, è salito a 57,4 da 57,1, il livello più alto dall’aprile dello scorso anno.
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Aspettativa inflazione tra 1 anno a 3,1%
I consumatori della zona euro hanno abbassato le loro aspettative di inflazione a breve termine a febbraio, ma le proiezioni a lungo termine sono rimaste invariate, secondo quanto emerge martedì da una nuova indagine della Banca centrale europea.
I consumatori vedono ora l’inflazione complessiva al 3,1% per il prossimo anno, al di sotto delle aspettative del 3,3% del mese precedente, come ha mostrato l’indagine mensile sulle aspettative dei consumatori. “Ora sono al livello più basso dall’inizio della guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina nel febbraio 2022”, ha scritto la nota Bce.
Da notare che le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi sono rimaste invariate al -1,1%, una nota ancora negativa quindi per la percezione della ripresa in Europa che arranca.
Inflazione in Germania al 2,2%
L’inflazione dei prezzi al consumo in Germania è scesa al 2,2% nel marzo 2024 dal 2,5% del mese precedente, in linea con le previsioni di mercato, come ha mostrato una stima preliminare.
Si tratta del tasso più basso da maggio 2021, avvicinandosi all’obiettivo del 2,0% della Banca Centrale Europea. Inoltre, anche il tasso armonizzato UE è diminuito al 2,3%, il livello più basso in quasi tre anni e leggermente al di sotto del consenso del mercato del 2,4%.
L’inflazione dei beni è rallentata bruscamente all’1,0% dall’1,8 di febbraio, poiché il costo dell’energia è diminuito a un ritmo più rapido (-2,7% contro -2,4%) e i prezzi dei prodotti alimentari sono scesi per la prima volta da febbraio 2015.
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