L’effetto costi sommersi, unito alla tendenza a isolare gli investimenti tramite i bilanci mentali, ci permette anche di attenuare i dolori connessi alle perdite.
Come mai i risparmiatori, a cui un tempo non bastava il 7-8%, oggi si accontentano di meno del 3% dai fondi monetari o a breve termine?
Come mai non comprano oggi a buon mercato quello che acquistavano con entusiasmo quando era molto costoso?
Questo modo di pensare “locale”, si badi bene, è caratteristico dei profani ma viene incoraggiato, e direi manovrato, anche dagli addetti ai lavori (consulenti bancari e promotori finanziari).
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