L’inflazione rialza la testa in Europa e in Italia. Bce in allerta?

Violetta Silvestri

31 Luglio 2024 - 14:06

L’inflazione è in rialzo in Eurozona e in Italia, secondo le stime di luglio. Di quanto sono aumentati i prezzi e cosa cambia per le prossime decisioni della Bce?

L’inflazione rialza la testa in Europa e in Italia. Bce in allerta?

Nei dati preliminari di luglio, l’inflazione è salita inaspettatamente al 2,6% a luglio in Eurozona.

Il risultato offre indicazioni rilevanti per i funzionari della Bce prima della riunione dell’11-12 settembre, quando gli investitori si aspettano che seguano il taglio iniziale dei tassi a giugno con una seconda mossa.

La lettura della zona euro segue i report divergenti provenienti da tutta la regione. Nella sua economia più grande, la Germania, la crescita dei prezzi ha accelerato inaspettatamente, mentre il risultato della Spagna ha mostrato un rallentamento sorprendentemente drastico. Anche Francia e Italia hanno visto tassi più alti. Di quanto sono aumentati i prezzi nel nostro Paese? Gli ultimi dati.

Torna l’allerta inflazione in Eurozona e in Italia. Prezzi in rialzo, di quanto?

L’inflazione nella zona euro è inaspettatamente aumentata a luglio nei dati flash, nonostante un indicatore ampiamente osservato della crescita dei prezzi nel settore dei servizi abbia registrato un rallentamento.

Secondo la stima di Eurostat, il rialzo dei prezzi nei 20 Paesi che condividono l’euro è accelerato al 2,6% a luglio, dal 2,5% di giugno. Un indicatore chiave della crescita di fondo dei prezzi, che esclude energia, cibo, alcol e tabacco, non è riuscito a mostrare il calo previsto ed è rimasto invariato al 2,9%.

Un segnale positivo è che l’aumento dell’inflazione dei servizi è sceso al 4,0% dal 4,1% di giugno.

L’osservazione degli investitori è che la crescita dei prezzi al consumo in Eurozona ha ormai superato l’obiettivo del 2% ogni mese dalla metà del 2021, frustrando i decisori politici della banca centrale.

I tassi di inflazione arrivano appena un giorno dopo la pubblicazione del Pil del secondo trimestre della zona euro, che secondo l’ufficio statistico dell’Unione Europea è cresciuto dello 0,3% nei tre mesi fino alla fine di giugno.

Si tratta di una crescita superiore allo 0,2% previsto dagli economisti intervistati da Reuters, e si è verificata nonostante la Germania, la più grande economia della zona euro, abbia registrato una contrazione dello 0,1%.

Gli investitori ora valuteranno come i nuovi dati influenzeranno la traiettoria della Bce per potenziali futuri tagli dei tassi di interesse.

Intanto, le notizie sull’inflazione sono contrastanti anche per l’Italia. L’Istat ha rilevato che:

“A luglio, secondo le stime preliminari, l’inflazione risale leggermente, portandosi all’1,3%. Tale accelerazione riflette l’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici (-4,1% da -8,6% di giugno), a causa sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata.”

L’inflazione mensile è salita dello 0,5% su stime di +0,3% e l’IPC annuale ha evidenziato un +1,3% sul +0,8% precedente. Da evidenziare che l’inflazione annuale armonizzata è salita all’1,7% dallo 0,9% di giugno, il valore più alto da ottobre scorso.

Bce, taglio tassi a rischio a settembre?

La Bce ha mantenuto i tassi stabili quando si è riunita all’inizio di questo mese dopo averli ridotti a giugno. All’epoca, aveva lasciato aperta l’opzione per un altro taglio a settembre ma non si è più sbilanciata ufficialmente su questa opzione.

“Ci aspettiamo che la Bce continui in modalità attesa dopo la pubblicazione di questi dati”, hanno affermato gli analisti di Nordea Tuuli Koivu e Anders Svendsen in una nota. “È ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive in merito al taglio dei tassi di settembre, che continua a essere la nostra linea di base.”

La Bce ritiene che l’inflazione rimarrà al di sopra dell’obiettivo “per buona parte del prossimo anno”, ha avvertito la presidente Christine Lagarde all’inizio di luglio.

A complicare ulteriormente il giudizio della banca centrale ci sono le prove di una crescita irregolare nei dati pubblicati questa settimana. L’economia tedesca si è inaspettatamente ridotta nel secondo trimestre, mentre Francia e Spagna hanno entrambe superato le previsioni e l’Italia ha rallentato leggermente.

Gli investitori stanno attualmente scontando almeno altri due tagli dei tassi quest’anno.

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