L’orario di lavoro della badante convivente è regolato dal Ccnl di categoria, ma che succede nel caso la badante convivente voglia uscire di sera e dormire fuori? Ecco alcuni chiarimenti.
Al fine di prendersi cura di una persona cara che manifesta problemi di disabilità o che, semplicemente, non è più autosufficiente e in grado di provvedere a se stessa per le necessità quotidiane, le famiglie possono ricorrere a varie soluzioni. Una di queste soluzioni è rappresentata dalla badante convivente. Pertanto sapere cosa si intende per badante convivente ed essere a conoscenza della disciplina del suo orario di lavoro è di fondamentale importanza, se stai pensando di chiedere un aiuto assistenziale continuativo. Al contempo è importante capire anche quando la badante può ritenersi libera di uscire dall’abitazione in cui lavora.
Come già saprà la generalità dei datori di lavoro domestico, una colf o badante può essere assunta in regime di convivenza o di non convivenza. Ne deriverà l’applicazione di regole distinte di orario di lavoro, che chi assume dovrà sempre ricordare e di cui potrà trovare dettaglio nel Ccnl di categoria.
Nel corso di questo articolo andremo a rispondere ad una domanda che potrebbe essere banale o scontata ma che, in verità, merita una risposta precisa e puntuale, ovvero: la badante che lavora in regime di convivenza può uscire la sera ed eventualmente fermarsi a dormire fuori? Può avere queste libertà nonostante le caratteristiche del suo contratto e il fatto che si assenti per un periodo relativamente lungo dall’abitazione del datore di lavoro? Lo vedremo insieme di seguito, dopo aver richiamato alcuni aspetti relativi alla disciplina dell’orario di lavoro e dei riposi per questa categoria di lavoratori e lavoratrici. I dettagli.
La badante convivente può uscire di sera e dormire fuori?
Orario di lavoro badanti: i limiti
Come abbiamo appena detto, prima di rispondere alla domanda che ci siamo posti in partenza, facciamo qualche cenno alla disciplina dell’orario di lavoro badanti - così come stabilito dal Ccnl di settore. Non dimentichiamo infatti che, in rapporto all’orario di lavoro del collaboratore domestico o badante, vi è una doverosa distinzione da fare tra lavoratori conviventi e non conviventi. Quanto ora diremo ci servirà ad avere chiaro il contesto normativo di riferimento e a capire qual è la risposta da dare al quesito iniziale.
In particolare, il contratto collettivo per chi svolge lavoro domestico indica che la durata normale dell’orario è quella concordata fra le parti con un massimo di:
- 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali, per colf o badanti conviventi;
- 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali, organizzate su 5 giorni oppure su 6 giorni, per colf o badanti non conviventi.
Da rimarcare che per i lavoratori e le lavoratrici conviventi, verso cui il datore di lavoro ha l’obbligo di concedere dimora presso la propria casa, l’orario di lavoro arriva fino a 54 ore settimanali - in deroga alla durata media ammessa per la quasi totalità dei lavoratori subordinati. In considerazione di ciò appare ancor più utile chiarire se davvero la badante convivente possa uscire la sera e dormire fuori, come tra poco faremo.
Riposi giornalieri e settimanali badanti
In base a quanto stabilito dal contratto collettivo di settore, vero e proprio punto di riferimento per ogni rapporto di lavoro che coinvolga una colf o badante, il lavoratore o la lavoratrice convivente può avvalersi di un riposo di almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore.
Ma non solo, perché la badante ha anche diritto ad un riposo intermedio non retribuito, di durata non minore alle due ore giornaliere. Solitamente questo riposo ha luogo nel pomeriggio ma alla sola condizione per cui l’orario giornaliero non sia del tutto collocato tra le ore 6.00 e le ore 14.00 o tra le ore 14.00 e le ore 22.00. Nell’ambito di questo riposo il lavoratore potrà uscire dall’abitazione del datore di lavoro, fatta salva comunque la destinazione di detto intervallo all’effettivo recupero delle energie psicofisiche.
In queste due ore “libere” la lavoratrice potrà comunque scegliere anche di restare in casa, ma non sarà tenuta a prestare servizio alla persona che accudisce. Conseguentemente sarà compito dei familiari gestirla in detto lasso temporale.
Vediamo ora brevemente che cosa è importante ricordare in tema di riposo settimanale badanti conviventi. Ebbene a questi lavoratori o lavoratrici spetta, in linea generale, un irrinunciabile riposo nella giornata della domenica per 24 ore, ma attenzione: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il riposo settimanale deve essere integrato da altre 12 ore da sfruttare in qualunque altro giorno della settimana, su accordo di datore di lavoro domestico e badante.
Fuori dall’orario di lavoro la badante convivente deve stare nell’abitazione?
Facciamo chiarezza su un importante dettaglio. Una badante è considerata convivente, nel momento nel quale si trova nell’abitazione dell’assistito - alternando fasi di lavoro a momenti nei quali non svolge alcuna attività. Ecco perché, con una badante convivente, potremo avere una persona sempre presente nella casa dell’anziano.
Tuttavia ciò non significa che la badante convivente debba lavorare tutto il giorno. Infatti, se convivente basta che la badante lavori le ore concordate, ovvero quelle fissate in contratto. Per la parte rimanente della giornata non lavorativa, la lavoratrice sarà comunque nell’abitazione in cui svolge il suo lavoro di assistenza e cura - a disposizione per eventuali emergenze.
Certo è che il lavoratore o la lavoratrice familiare non potrà dunque uscire a suo piacimento quando vuole e, al contempo, ciò però non vuol dire che la persona debba restare segregata nell’abitazione. Semplicemente, le uscite vanno sempre fatte in base ad un anteriore accordo con il datore di lavoro. In ogni caso, di riferimento per quanto attiene ai riposi, sono le regole che abbiamo sopra ricordato.
La badante può uscire nelle ore serali e dormire fuori?
Venendo al nocciolo della questione con cui abbiamo aperto l’articolo, rimarchiamo che se il datore di lavoro ha stipulato un contratto di lavoro con una badante convivente, ad essa spetta un giorno e mezzo di riposo. Questo vuol dire che la badante convivente, se lo vorrà, avrà diritto di uscire di casa dell’assistito dopo le ore di lavoro di sabato (in cui solitamente lavora mezza giornata perché l’altra mezza è di riposo) e rientrare il lunedì mattina.
Conseguentemente, potrà certamente uscire la sera senza essere tenuta a dormire il sabato e la domenica nell’abitazione della persona da assistere.
Si potrebbe porre però il differente caso per cui il riposo di 24 ore è domenicale, mentre la rimanente mezza giornata di riposo è in un giorno settimanale. Al di là del fatto che vanno rispettate sempre le 36 ore di riposo settimanale della badante convivente, infatti le residue 12 ore possono essere godute in ogni altro giorno della settimana - a patto che vi sia un accordo ad hoc tra le parti. Chiaramente in una situazione di questo tipo la badante non avrà la stessa libertà di uscire la sera, dormire fuori e rientrare il lunedì mattina - come invece indicato nella differente situazione del giorno e mezzo di riposo. Resta il fatto che nella fascia delle ore di riposo settimanale, la badante è comunque libera di uscire e dormire in un’altra abitazione.
Uscire di sera nei giorni lavorativi per un evento straordinario è possibile?
Potrebbe anche presentarsi il caso per cui la badante convivente, pur essendo in un giorno lavorativo, chiede il permesso di uscire a causa di un evento straordinario (ad es. il parto di una sorella oppure un’emergenza presso l’abitazione di un suo familiare). Ebbene, in questo caso - posto che la lavoratrice ha diritto di chiedere il permesso straordinario di uscire - l’ultima parola spetterà comunque al datore di lavoro e alla sua famiglia, che dovranno infatti valutare la situazione e accordare o meno l’uscita - in base alle esigenze connesse al lavoro domestico e alla cura della persona anziana.
In mancanza del permesso non sono comunque consentite uscite serali nei giorni lavorativi. Pertanto, pur essendo al di fuori dell’orario di lavoro, la badante non potrà di sera allontanarsi da casa, a meno che non concordi le sue uscite con il datore, il quale ha pur sempre diritto di conoscere i suoi movimenti (tranne quelli nel giorno libero).
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