Putin promette una catastrofe energetica all’Europa se continuerà con le sanzioni contro Mosca. Intanto, il settore dell’energia è nel panico nel vecchio continente, con gas e petrolio a rischio.
Putin ha parlato di “conseguenze catastrofiche” per i mercati energetici mondiali, se le potenze occidentali impongono ulteriori sanzioni a Mosca, mentre i membri del G7 discutono dei piani per cercare di limitare le entrate petrolifere della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina.
Il presidente russo ha ammesso che le sanzioni stavano indubbiamente danneggiando l’economia nazionale, ma ha affermato che l’Occidente andava incontro a maggiori danni per se stesso, mentre lottava con l’aumento dell’inflazione e la crescente crisi del costo della vita.
Le parole di Putin sono state chiare: “un ulteriore uso delle sanzioni potrebbe portare a conseguenze ancora più gravi - senza esagerazioni, anche catastrofiche - sul mercato energetico globale”.
I suoi commenti aumenteranno le preoccupazioni che la Russia possa cercare di interrompere le forniture di petrolio e di gas se i membri del G7 andranno avanti con la strategia di cercare di limitare il prezzo che la Russia può ricevere per il suo greggio, la principale fonte di entrate del Governo.
Cosa significa una catastrofe energetica per l’Europa
L’industria petrolifera teme che la Russia possa cercare di tagliare le esportazioni di petrolio per rappresaglia se il G7 porta avanti il suo piano. Gli analisti di JPMorgan hanno già avvertito che i prezzi del petrolio potrebbero salire fino a $380 al barile se Mosca diminuisse drasticamente le sue forniture all’Europa.
La Russia è già stata accusata da funzionari europei di strumentalizzare le esportazioni di gas, dopo aver ridotto del 60% la capacità del gasdotto Nord Stream 1 verso la Germania il mese scorso. L’Agenzia internazionale per l’energia ha avvertito l’Europa di prepararsi per un taglio completo delle forniture di gas russo questo inverno, con possibile razionamento del carburante all’industria e persino alle case.
Intanto, i prezzi del gas sono quasi raddoppiati nelle ultime tre settimane e venerdì Uniper, il più grande acquirente tedesco di gas russo, ha chiesto un salvataggio multimiliardario a Berlino, avvertendo che le forniture alla più grande economia europea sono in pericolo.
Alle famiglie nel Regno Unito è stato detto di prepararsi per ulteriori forti aumenti delle bollette energetiche questo inverno, con il tetto massimo per le tariffe domestiche di elettricità e gas che dovrebbe salire a 3.400 sterline all’anno per la famiglia media, tre volte il livello nel 2020.
In questa cornice, i contorni della catastrofe vanno delineandosi.
La Russia ha già segnalato la volontà di intraprendere azioni che potrebbero interrompere le forniture di petrolio. Questa settimana un tribunale russo ha ordinato una sospensione di 30 giorni dei carichi delle esportazioni di greggio in un porto del Mar Nero, canale chiave per le esportazioni del Kazakistan. Mentre i flussi di petrolio sono continuati, i prezzi per i gradi regionali di greggio sono aumentati.
In Libia, il generale Khalifa Haftar, che gode del sostegno russo e dell’Egitto, ha anche intensificato una campagna militare che nelle ultime settimane ha interrotto le esportazioni di petrolio e gas del Paese.
Lo scenario quindi è cupo. Putin ha affermato che il “blitzkrieg economico” tentato dai nemici della Russia era fallito, pur ammettendo che le sanzioni stavano colpendo l’economia.
Ha detto che la produzione di petrolio russa è cresciuta quest’anno nonostante le sanzioni, aumentando del 3,5% dall’inizio dell’anno, mentre la produzione di gas è diminuita del 2%.
Regna il caos nel settore energetico europeo, che potrebbe però trasformarsi in una vera catastrofe.
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