La Cina crescerà del 5% quest’anno, ma con un avvertimento

Violetta Silvestri

29 Maggio 2024 - 08:35

Sorpresa Cina nel 2024, con una crescita che prende slancio e può arrivare al 5% secondo il FMI. Il Fondo ha migliorato le stime, avvertendo però il dragone su problemi futuri.

La Cina crescerà del 5% quest’anno, ma con un avvertimento

La Cina ha preso slancio e il FMI ha migliorato le previsioni di crescita per il 2024.

L’economia del dragone è destinata ad aumentare del 5% quest’anno, dopo un primo trimestre “forte”, ha dichiarato mercoledì il Fondo monetario internazionale, migliorando la sua precedente previsione di espansione del 4,6% anche se si aspetta una crescita più lenta nel Paese negli anni a venire.

La potenza asiatica è osservata speciale a livello mondiale per la sua rilevanza nel commercio internazionale, soprattutto ora in un contesto di alta tensione con gli Usa e l’Europa. In focus c’è anche la crisi del settore immobiliare, un tempo cruciale per la crescita del dragone e oggi relegato a comparto secondario e da risanare. Pesanti perdite nel comparto possono avere ricadute finanziarie mondiali.

L’economia cinese è cresciuta del 5,3%, meglio del previsto nel primo trimestre, sostenuta da forti esportazioni. I dati di aprile hanno mostrato che la spesa dei consumatori è rimasta fiacca, mentre l’attività industriale ha ripreso a crescere.

Circa due settimane fa, le autorità cinesi hanno annunciato misure radicali per sostenere il settore immobiliare in difficoltà, inclusa la rimozione della soglia minima sui tassi ipotecari. In questa cornice, il FMI ha migliorato le sue previsioni per il 2024, ma con un avvertimento per gli anni successivi.

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Secondo il FMI, la Cina crescerà del 5% nel 2024 e rallenterà al 4,5% nel 2025.

“L’aggiornamento che abbiamo per quest’anno riflette principalmente il fatto che la crescita del PIL nel primo trimestre è stata più forte del previsto, e ci sono state alcune misure politiche aggiuntive recentemente annunciate”, ha detto a Pechino il primo vicedirettore generale del FMI, Gita Gopinath.

Le mosse politiche sono “benvenute”, ma sono necessarie azioni più globali, ha sottolineato il Fondo.

“La priorità dovrebbe essere quella di mobilitare le risorse del governo centrale per proteggere gli acquirenti di case non finite prevendute e accelerare il completamento delle case prevendute non finite, aprendo la strada alla risoluzione dei problemi degli sviluppatori insolventi, ha aggiunto Gopinath.

Consentire una maggiore flessibilità dei prezzi, monitorando e mitigando al contempo le potenziali ricadute macrofinanziarie, può stimolare ulteriormente la domanda immobiliare e contribuire a ripristinare l’equilibrio, è stato il suggerimento del FMI.

La Cina, dunque, ha ancora molta strada da percorrere per sciogliere nodi finora rimasti irrisolti nelle dinamiche economiche interne. Mentre cresce a dismisura la conflittualità con gli Usa e l’Europa su settori chiave quali semiconduttori, veicoli elettrici, Intelligenza Artificiale, il FMI ha allertato il dragone sull’andamento futuro.

Entro il 2029, si prevede che la crescita della Cina diminuirà al 3,3% a causa dell’invecchiamento della popolazione e del rallentamento della crescita della produttività. Si tratta di un dato in calo rispetto alla previsione precedente del FMI di una crescita del 3,5% nel medio termine.

Sono due questioni cruciali per i prossimi anni, che coinvolgono tutte le grandi potenze mondiali. I mutamenti demografici e la produttività in calo presseranno la crescita cinese, ma anche europea e statunitense.

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