Papa Francesco ha plasmato un pontificato rivoluzionario, affrontando temi globali e controversi, dalle relazioni con la Cina alle battaglie contro gli abusi, con un’impronta di dialogo e cambiamento.
E’ un lascito assai più pesante di quello dei suoi quattro predecessori, quello di Papa Francesco.
Nell’ordine di tempo, Giovanni XXIII e Paolo VI erano stati sostanzialmente assorbiti dalle problematiche interne alla Chiesa che avevano caratterizzato il Concilio Vaticano II e dalle tensioni rimaste latenti, che riguardavano essenzialmente il passaggio da un assetto tradizionale, accentrato nella Curia e soprattutto ordinato gerarchicamente, ad uno caratterizzato dalla dimensione policentrica, focalizzata sul Popolo di Dio ed aperta alle peculiarità delle Conferenze episcopali nazionali.
Di Paolo VI, che visse nell’epoca del femminismo e della liberazione sessuale, VI vanno ricordate in particolare le preoccupazioni legate alla necessità di lasciare alla procreazione il ruolo di espressione tangibile del progetto divino ed il contrasto manifestato nei confronti dei metodi artificiali di prevenzione della gravidanza: con l’Enciclica Humanae Vitae, l’interruzione volontaria della gravidanza e la depenalizzazione dell’aborto si profilavano come una duplice sfida portata all’ordine naturale ed al progetto divino. Una questione rimasta centrale, quest’ultima, anche per Papa Francesco. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA