La riforma costituzionale tedesca fatta per permettere maggiori spese militari potrebbe scontrarsi col nuovo patto di stabilità, fortemente voluto dalla Germania stessa.
Ed infine è successo ciò che nessuno, qualche anno fa, si sarebbe mai aspettato dalla Germania: una riforma della costituzione per permettere maggior debito ed un nuovo fondo da 500 miliardi di euro in 20 anni, sempre a debito.
Segno dei tempi che cambiano e soprattutto di una Germania, tornata a circa un trentennio di distanza, ad essere di nuovo il ‘malato d’europa’. Sul piano energetico a causa della distruzione dei gasdotti nord-stream. Sul piano politico con delle inedite elezioni anticipate e col vento in poppa dei nuovi populisti di AfD. E sul piano economico grazie ad una doppia recessione – 2023/2024 – che l’ha relegata alla recessione.
A mali estremi, nuove soluzioni direbbe qualcuno. E così il neo-cancelliere in pectore, Friedrich Merz, è riuscito a proporre e a far votare dal vecchio parlamento e dal senato federale addirittura una modifica al grundgesetz, la legge costituzionale tedesca. Le nuove disposizioni vanno a modificare quanto già era stato inserito nel 2009, in piena crisi post-Lehman brothers ed all’apice della popolarità delle politiche di austerity, quando era stato inserito il cosiddetto ‘freno al debito’: un limite all’indebitamento strutturale dello 0,35% annuale. [...]
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