Moody’s ha notato che il rapporto debito/PIL di Israele sembrava destinato a raggiungere il 67% entro il 2025, rispetto al 62,1% nel 2023.
Il governatore della Banca d’Israele, Amir Yaron, ha dichiarato che l’economia del paese è solida e si riprenderà dall’impatto della guerra, ma ha esortato il governo a affrontare le questioni sollevate da Moody’s dopo il declassamento del rating di Israele da parte dell’agenzia.
Per ristabilire la fiducia dei mercati e delle agenzie di rating in Israele, è fondamentale che “il governo e il Knesset intervengano per affrontare le questioni economiche sollevate nel rapport”, ha affermato Yaron.
Nel primo declassamento mai registrato per Israele, Moody’s ha abbassato il rating del paese a “A2”, cinque gradini sopra il grado di investimento, da A1, mantenendo l’outlook del credito negativo, indicando la possibilità di ulteriori declassamenti. Moody’s ha citato rischi politici e fiscali significativi legati alla guerra, aggiungendo che il deficit di bilancio di Israele sarà significativamente più grande di quanto previsto prima del conflitto. [...]
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