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La Camera ha recentemente approvato il testo della riforma del Codice della Strada, ora al vaglio del Senato. Tuttavia, alcune norme sollevano perplessità tra i giuristi, soprattutto dopo una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale una sanzione del Codice attuale.
In particolare, la sentenza riguardava la revoca della patente a seguito di guida con veicolo sottoposto a fermo amministrativo, sostenendo che la sanzione dovrebbe essere applicata in base alla gravità del fatto per rispettare il principio di proporzionalità delle pene.
Sebbene il nuovo testo non modifichi direttamente questa violazione, solleva interrogativi sulla proporzionalità delle sanzioni. Una novità che ha suscitato dibattito è la punizione della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti basata solo sulla presenza nei test, indipendentemente dallo stato del conducente. Questa misura mira a incrementare la sicurezza stradale, ma solleva interrogativi sull’efficacia e sulla coerenza con il principio di proporzionalità delle sanzioni.
La riforma del Codice della Strada è incostituzionale?
Non era meglio lasciare il testo legislativo precedente?
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