La Russia è (di nuovo) essenziale in Europa. Tutta colpa del gas

Violetta Silvestri

19 Giugno 2024 - 08:08

La Russia è ancora un partner chiave nella fornitura di gas in Europa? Un dato suggerisce di sì, facendo scattare l’allarme per alcuni Paesi europei.

La Russia è (di nuovo) essenziale in Europa. Tutta colpa del gas

L’Europa ancora “ostaggio” della Russia per quanto riguarda le forniture di gas. Nonostante gli sforzi per liberarsi dalla dipendenza da Mosca nell’approvvigionamento energetico, ci sono ancora segnali allarmanti sul ruolo che gioca la nazione russa nei bisogni di energia del vecchio continente.

Un dato su tutti aiuta a capire la reale situazione europea. A maggio, le importazioni di gas dell’Europa dalla Russia hanno superato le forniture dagli Stati Uniti per la prima volta in quasi due anni.

Sebbene ci siano stati soltanto eventi isolati che hanno permesso alla Russia di essere così determinante, il suo palese ritorno come partner chiave nell’approvvigionamento evidenzia i problemi europei nel ridurre la propria dipendenza dal gas russo.

Diversi Paesi dell’Europa orientale, per esempio, sono ancora completamente dipendenti dalle importazioni dal Cremlino, secondo la società di consulenza ICIS. Questo significa che la sfida energetica resta una delle più rilevanti e complesse per il vecchio continente. Il legame con la Russia sarà necessario per sempre?

Il gas russo arriva ancora in Europa: cosa sta succedendo?

Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, le forniture di gas da parte dei russi sono crollate. Invece, l’Europa ha aumentato le importazioni di Gnl e gli Stati Uniti sono diventati il ​​principale fornitore di gas del vecchio continente nel settembre 2022. Dal 2023 rappresentano circa un quinto del gas.

Tuttavia a maggio, secondo i dati dell’ICIS, il gas e il Gnl russi hanno pesato per il 15% della fornitura totale europea. Il Gnl proveniente dagli Stati Uniti, invece, rappresentava solo il 14%, il livello più basso dall’agosto 2022.

Le forniture di gas a maggio sono state influenzate da alcuni fattori specifici, tra cui la chiusura di un importante impianto di esportazione di gas naturale liquefatto statunitense, mentre la Russia ha inviato più materia prima attraverso la Turchia prima della manutenzione programmata a giugno. Da evidenziare, infatti, che la Russia ha smesso di inviare gas attraverso i gasdotti verso l’Europa nordoccidentale, ma continua a farlo via Ucraina e Turchia.

Non a caso, c’è un altro aspetto che allarme l’Europa. A fine anno scade un contratto tra Kiev e Mosca, essenziale per il transito di gas russo via Ucraina verso l’Europa. Alcuni Paesi, come l’Austria, ne sono ancora dipendenti. Poiché Kiev non intende rinnovare l’intesa, ci si chiede come possano essere sostituiti tali carichi di materia prima in vista dell’inverno.

Europa verso una nuova crisi del gas per colpa di Mosca?

Si prevede che l’importazione di gas russo diminuirà nuovamente, poiché la produzione americana di Gnl riprenderà e i russi saranno più interessati a inviare gas in Asia, secondo un’analisi del Financial Times.

La Russia ha una flessibilità limitata per mantenere questa quota in Europa poiché la domanda aumenterà verso il prossimo inverno. Mentre la produzione americana di Gnl non fa che crescere, afferma Tom Marzec-Manser, responsabile dell’analisi del gas presso l’ICIS.

Tuttavia, la domanda di gas in Europa è relativamente debole, poiché i livelli delle scorte sono vicini a livelli record per questo periodo dell’anno.

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