La Russia sta sfidando la Nato, l’allarme arriva dalla Polonia

Chiara Esposito

21 Novembre 2022 - 00:05

Rischio escalation sempre più concreto. Le mosse di Mosca nel Baltico allertano gli Alleati. Una panoramica sulla situazione attuale.

La Russia sta sfidando la Nato, l’allarme arriva dalla Polonia

Dopo la controversa questione del missile che ha colpito il territorio polacco, il timore di un’inaspettata e improvvisa escalation arriva con una nuova sfida lanciata da Mosca alle flotte della NATO.

Da quanto riportano le fonti ufficiali a distanza di alcuni giorni, è stato evitato un incidente nel Baltico. Un episodio che tuttavia mostra il comportamento spiccatamente aggressivo della Russia nei confronti dell’Alleanza Atlantica. Le preoccupazioni degli attori coinvolti trovano voce nelle parole delle comandante in capo delle forze polacche:

«Colpisce sempre più vicino ai confini, temo una stagione nera».

Questo atteggiamento da parte russa dimostra infatti la volontà di continuare ad alimentare un clima di alta tensione. Il timore più grande degli analisti è che si stia per innescare una controversia non gestibile.

L’incidente nel Baltico

Gli eventi che hanno portato a queste dichiarazioni confermano accadimenti di giovedì 17 novembre nel Mar Baltico, in una zona dove una squadra navale della Nato - chiamata in sigla SNMG1 - era impegnata in un’esercitazione con i sistemi di difesa contraerea. In particolare in queste operazioni cannoni e missili vengono gestiti in maniera automatizzata dai computer in modo che i tempi di reazione possano essere rapidissimi.

Ebbene proprio in questo momento, mentre la fregata olandese Tromp e quella francese Paul Chevalier stavano partecipando a questo wargame, due cacciabombardieri russi si sono diretti verso le navi. La situazione è stata particolarmente tesa e surreale poiché i due mezzi hanno ignorato i messaggi radio che li invitavano ad allontanarsi e hanno sorvolato le imbarcazioni.

A rendere il clima particolarmente concitato è stato soprattutto il fattore dell’avvicinamento a bassa quota. Le fonti riportano come i mezzi fossero «a meno di cento metri».

Il comunicato di denuncia della Nato

A fronte di eventi simili la Nato non può tacere e arriva così la denuncia in una protesta ufficiale:

«È stato un comportamento pericoloso e non professionale condotto in una zona nota come a rischio perché era stata segnalata come area di addestramento della difesa contraerea. Questo ha incrementato il pericolo di incidenti, equivoci ed errori».

Nelle stesse carte si ricorda come “con i sistemi automatici della contraerea attivati per l’esercitazione, l’incursione russa poteva far scattare il fuoco delle armi di bordo”. Ciò che ha impedito a questo nefasto scenario di concretizzarsi - secondo il vertice della flotta atlantica - è stata solo la reazione degli equipaggi che hanno «agito in maniera rigorosa nel rispetto dei regolamenti marittimi».

Il comunicato della flotta riporta infatti:

«La Nato risponderà in maniera appropriata a ogni interferenza con le sue attività legittime nell’area che metta in pericolo le nostri navi, i nostri aerei e il nostro personale».

E sentenzia:

«L’Alleanza non cerca sfide e non pone alcuna minaccia».

Tensione navale in crescita

Il timore più grande è che questa situazione possa ripresentarsi visto che le esercitazioni navali continueranno e che l’Alleanza sta per iniziare grandi manovre navali che coinvolgono tutte le portaerei presenti in Europa.

In particolare sappiamo che i prossimi movimenti in programma riguardano la statunitense Ford e la britannica Queen Elizabeth. Queste imbarcazioni si stanno muovendo nell’Atlantico mentre la Bush americana, la De Gaulle francese e l’italiana Cavour sono tutte situate nel Mediterraneo.

Anche ad occhi meno esperti è evidente che si tratti di un’operazione senza precedenti ed è innegabile quanto queste manovre rappresentino un’azione coordinata volta a dimostrare la capacità di difesa del Vecchio Continente.

Guerra in Ucraina, nessun negoziato possibile

Alla luce di questi fatti la considerazione più evidente è che non può esserci ad oggi un negoziato con la Russia in nessuna forma. Lo hanno rimarcato anche alti vertici del comparto difesa internazionale.

Tra gli interventi giunti in queste ore ricordiamo in particolare quello del comandante in capo polacco Andrzejczak che ieri è intervenuto in remoto al forum internazionale sulla sicurezza di Halifax, in Canada. È in quella sede infatti che è stato richiesto un aumento qualitativo del sostegno al Ucraina:

«Vorrei dire che abbiamo bisogno di una discussione più sviluppata a livello strategico per capire se stiamo aiutando abbastanza Kiev. L’Ucraina deve vincere. E c’è una domanda per noi: quello che stiamo facendo è sufficiente?».

Sulla stessa scia si muovono poi le parole del capo del Pentagono, il segretario alla Difesa Llyod Austin:

«L’esito della guerra aiuterà a determinare il destino della sicurezza globale per il resto del secolo. E noi in America non abbiamo l’opzione di starne fuori.»

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