La tensione Usa-Cina e l’attesa per una Fed falco pesano sui mercati

Violetta Silvestri

6 Febbraio 2023 - 08:38

Tra il clima tornato teso tra Usa e Cina e aspettative su una Fed ancora aggressiva dopo i dati sul lavoro negli Stati Uniti, i mercati asiatici crollano. Cosa succede nelle Borse mondiali?

La tensione Usa-Cina e l’attesa per una Fed falco pesano sui mercati

Mercati: l’azionario asiatico crolla - con la sola eccezione del Giappone - dopo una serie di dati economici positivi dagli Stati Uniti e con un ridotto rischio di recessione globale.

I forti numeri sul mondo del lavoro hanno anche suggerito che i tassi di interesse dovrebbero aumentare ulteriormente e rimanere alti più a lungo. Una Fed stimata ancora aggressiva ha fatto perdere quota ai mercati, con il dollaro tornato protagonista.

Sul sentiment hanno pesato anche i timori per le tensioni geopolitiche Usa-Cina. Le borse asiatiche, tranne il Nikkei giapponese, hanno evidenziato un vero tonfo.

Fed falco e guerra Usa-Cina mandano in tilt le Borse

In Cina gli indici Shenzhen e Shanghai hanno chiuso in forte ribasso, con il primo che ha perso l’1,26% e il secondo lo 0,76%. La piazza di Hong Kong crolla di oltre il 2%.

A smorzare l’entusiasmo degli investitori sono stati almeno due motivi. Innanzitutto, le azioni sono scese a Hong Kong e nella Cina continentale, con l’indice Hang Seng sulla buona strada per la chiusura più bassa in un mese. Le azioni cinesi quotate negli Stati Uniti sono scivolate venerdì, dopo che l’amministrazione Biden ha deciso di posticipare l’imminente viaggio del Segretario di Stato Antony Blinken in Cina alla luce di un presunto pallone spia cinese, che è stato successivamente abbattuto.

“L’episodio è una grande sorpresa per gli investitori, dato che le precedenti aspettative del mercato erano che le relazioni sino-americane potessero migliorare dopo la visita di Blinken ora annullata”, ha affermato Willer Chen, analista di ricerca senior presso Forsyth Barr Asia.

In secondo luogo, i solidi dati sul lavoro negli Stati Uniti di venerdì “hanno avuto serie implicazioni per la politica della Fed - in poche parole, conferma la nostra convinzione di lunga data che la Fed dovrà salire più a lungo di quanto previsto dagli scenari di mercato ottimistici”, secondo Win Thin, responsabile globale della strategia valutaria presso Brown Brothers Harriman. “Abbiamo ancora molta strada da fare per raggiungere il tasso massimo dei Fed Funds, eppure la gente è ancora alla ricerca di tagli dei tassi della seconda metà in quella che sarebbe un’inversione di tendenza estremamente rapida”.

In sintesi, gli investitori devono ora scontare il rischio di ulteriori aumenti da parte della Federal Reserve e minori possibilità di tagli nel corso dell’anno.

“Il rapporto sull’occupazione ha cambiato il panorama dei mercati del lavoro, aumentando la possibilità di uno scenario di atterraggio morbido in cui l’economia eviti una grave contrazione mentre l’inflazione/la crescita dei salari continua a moderarsi”, hanno affermato gli analisti di Nomura.

Salgono l’indice del dollaro e i rendimenti dei Treasury.

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