Le lauree da non prendere assolutamente secondo l’AI, queste carriere spariranno

Alessandro Nuzzo

29 Novembre 2024 - 23:01

La rivoluzione digitale rischia di far scomparire diversi lavori e queste lauree diventeranno inutili.

Le lauree da non prendere assolutamente secondo l’AI, queste carriere spariranno

Il mondo del lavoro sta cambiando, la rivoluzione digitale sta creando nuovi mestieri che prima non esistevano. Questo è un bene perché ha aperto la strada a nuove opportunità sopratutto per i più giovani. C’è però un aspetto negativo da prendere in considerazione e riguarda quei mestieri che proprio a causa dello sviluppo tecnologico tra qualche anno scompariranno completamente.

Lavori basati su operazioni che presto saranno totalmente effettuate dalle macchine. C’è bisogno di reinventarsi, di essere furbi e capire in anticipo dove il mondo sta andando, prevedere quali lavori avranno successo e saranno molto richiesti tra qualche anno lasciando perdere quei percorsi di studi che puntano a formare futuri lavoratori in settori che sia avviano all’obsolescenza.

Abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale di indicarci quali lavori e di conseguenza quali percorsi di studi non serviranno più tra qualche anno. Ecco la risposta.

Queste 3 professioni spariranno grazie all’AI

La rivoluzione nel mondo del lavoro è solo all’inizio, e molti ruoli tradizionali potrebbero presto scomparire, sostituiti dalla tecnologia. Tra i più a rischio ci sono:

  • Lavori inerenti al settore della contabilità: la contabilità tradizionale sarà progressivamente rimpiazzata da software e automatismi in grado di gestire fatturazione, buste paga e bilanci in modo più efficiente, con meno errori e costi inferiori per le aziende. Per sopravvivere al cambiamento, i professionisti della contabilità dovranno specializzarsi nell’analisi e nell’interpretazione dei dati finanziari, lasciando alle macchine le attività operative;
  • Lavori nel settore delle telecomunicazioni: il settore delle telecomunicazioni subirà un’evoluzione significativa con l’avvento delle reti wireless, della fibra ottica e del 5G. La necessità di tecnici per la gestione fisica di cavi e connessioni sarà sempre più ridotta. Chi desidera lavorare in questo campo dovrà puntare su competenze avanzate, come l’intelligenza artificiale applicata alle reti, la sicurezza informatica e l’analisi dei dati, abbandonando il tradizionale lato operativo;
  • Lavori nel settore amministrativo (segretarie e assistenti): le attività tipiche di segretarie e assistenti – come la gestione di agende, l’organizzazione di documenti e il coordinamento di riunioni – saranno svolte da assistenti virtuali, software di produttività e applicazioni AI. Questi professionisti dovranno ridefinire il proprio ruolo, concentrandosi su competenze strategiche come la gestione dei progetti, il coordinamento di team virtuali e il supporto al processo decisionale, piuttosto che su attività operative di routine.

Il futuro del lavoro richiede dunque un cambiamento di mentalità: per restare competitivi, sarà essenziale investire in competenze avanzate e specializzazioni in aree emergenti.

Di conseguenza alcuni percorsi di studi rischiano di non garantire il corretto accesso al mondo del lavoro se effettuati nella modalità classica. Lauree nel settore economico, delle risorse umane o nel campo dell’ingegneria vanno scelte ma con un occhio di riguardo alla specializzazione in AI, cybersecurity, analisi dei dati. Sono questi i percorsi da scegliere per una futura specializzazione.

I lavori che non saranno colpiti dall’intelligenza artificiale

Alcuni lavori resteranno invece al riparo dall’impatto della tecnologia grazie alla loro natura intrinsecamente umana o alla forte componente manuale. Tra questi:

  • Professioni ad alta interazione personale: ruoli come quelli degli operatori sanitari e degli insegnanti difficilmente verranno sostituiti, poiché richiedono empatia, comunicazione diretta e una comprensione profonda delle esigenze individuali. Questi lavori sono essenziali per il benessere fisico, emotivo e intellettuale delle persone e rimarranno centrali nella società;
  • Lavori manuali e artigianali: professioni come quelli di idraulici, elettricisti, falegnami, fabbri, lavapiatti e chi opera nel settore tessile sono caratterizzate da una bassa esposizione all’automazione. La loro complessità pratica e il bisogno di competenze manuali rendono difficile la completa sostituzione da parte della tecnologia;
  • Professioni potenziate dall’intelligenza artificiale: alcuni lavori non saranno solo preservati, ma addirittura arricchiti dall’AI. Bioingegneri, ingegneri biomedici, matematici ed editori, ad esempio, potranno sfruttare l’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza e la precisione delle loro attività, senza perdere il controllo creativo e analitico.

Il futuro del lavoro non sarà solo una questione di sostituzione, ma di integrazione: molte professioni richiederanno un equilibrio tra competenze tradizionali e nuove abilità tecnologiche.

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