Per i volontari delle sport una grande novità: previsto un rimborso forfettario che può arrivare fino a 400 euro mensili esentasse.
La Camera ha approvato il ddl di conversione del Dl 71 del 2024 che introduce, nel lavoro, sportivo il rimborso a forfait per i volontari. Non è solo questa la novità, ma ci sono anche misure in tema di sostegno per gli alunni con disabilità.
Le novità nelle norme che regolano in lavoro sportivo sono presenti nei primi 5 articoli del Dl e prevedono importanti novità, in questo articolo andremo ad approfondire quella che prevede un rimborso forfettario per i volontari nello sport.
Rimborsi a forfait per i volontari dello sport
Si tratta senza alcuna ombra di dubbio della novità più rilevante tra introdotte nella riforma dello sport. Da sempre c’è una netta distinzione tra attività di volontariato e lavoro dipendente nel lavoro sportivo. Il volontariato, infatti, non è retribuito e, anzi, è previsto un esplicito divieto nella retribuzione di chi fa volontariato.
Ora, però, con la riforma, pur restando il divieto alla retribuzione, per i volontari nel lavoro sportivo può essere previsto un rimborso forfettario, ovvero non legato a spese sostenute e che non necessita di documentazione di supporto. Il rimborso, che può essere previsto per le spese sostenute per attività svolte anche nel proprio Comune, non deve superare i 400 euro mensili.
Quello che va sottolineato è che questa possibilità non è generalizzata, ma è limitata in occasione di attività durante manifestazioni ed eventi sportivi riconosciuti dalle Federazioni.
Per poter erogare il rimborso forfettario, in ogni caso, è necessario che le associazioni o le società sportive dilettantistiche adottino una delibera in cui si elenchino le attività di volontariato per le quali è previsto il rimborso a forfait.
Rimborsi forfettari, limiti
L’ente per poter erogare i rimborsi dovrebbe fornire un elenco dei volontari interessati e degli importi erogati entro la fine del mese successivo al trimestre in cui sono stati liquidati i rimborsi. Si tratta di un onere che, come quanto previsto per i direttori di gara, dovrà ricadere sull’associazione o l’ente sportivo.
In ogni caso i rimborsi forfettari, anche se non documentati, non concorrono alla formazione del reddito così come già accade per i rimborsi spese documentati. Va sottolineato, in ogni caso, che le somme liquidate concorrerebbero al raggiungimento del limite di 5.000 e 15.000 ero che sono previsti nel primo caso ai fini previdenziali e nel secondo a quelli fiscali.
Novità anche per i dipendenti pubblici
Sempre all’articolo 3 è prevista una novità anche per i dipendenti pubblici che prestano lavoro sportivo. Per il dipendente della pubblica amministrazione che svolge anche lavoro sportivo con corrispettivi non superiori a 5.000 euro l’anno, è sufficiente comunicare alla propria amministrazione (preventivamente) lo svolgimento di questo lavoro marginale (senza bisogno di chiedere autorizzazione).
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