Il G7 in corso in Italia ha preso di mira almeno 3 nazioni considerate nemiche della democrazia. Perché sono temute e quali avvertimenti sono arrivati dalle sette nazioni?
Il G7 ha decretato almeno 3 nazioni nemiche, alle quali ha lanciato messaggi chiari di avvertimento sia sul piano commerciale che politico e di sicurezza nucleare.
Il gruppo delle sette nazioni economicamente più potenti del mondo sono riunite in Italia per discutere su temi cruciali nell’attuale contesto storico: la guerra in Ucraina, la tensione commerciale con la Cina, l’Intelligenza Artificiale, l’immigrazione.
Tra gli obiettivi più o meno palesi del vertice spicca quello di rafforzare la collaborazione del mondo cosiddetto occidentale e democratico contro gli Stati considerati pericolosi per mancanza di regole democratiche e lealtà concorrenziale. Nel mirino del G7 sono quindi finite 3 nazioni: Russia, Cina, Iran.
1. Russia
I leader del G7 si impegneranno a rafforzare l’applicazione del tetto massimo sul prezzo del petrolio russo, a bloccare i futuri progetti energetici del Cremlino e a ridurre le entrate di Mosca dai metalli, secondo una dichiarazione vista da Bloomberg.
“Continueremo a esercitare una pressione significativa sulle entrate russe derivanti dall’energia e da altre materie prime”, si legge nella dichiarazione, che dovrebbe essere pubblicata venerdì.
Il tetto massimo dei prezzi sul petrolio greggio e sui prodotti petroliferi russi vieta agli armatori, agli assicuratori e agli intermediari occidentali di fornire navi e servizi per carichi con prezzi superiori alle soglie. Sebbene le restrizioni abbiano spinto ad allontanarsi dalle assicurazioni occidentali e alla necessità di alternative, Mosca è stata in grado di evitare gran parte dell’impatto riunendo una flotta di petroliere che operano in giurisdizioni difficili da rintracciare e rivolgendosi a fornitori di servizi non occidentali per spedire i suoi barili verso nuovi mercati come l’India.
Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Ue hanno recentemente iniziato a sanzionare le navi coinvolte in tali spedizioni.
Il G7 “adotterà misure, comprese sanzioni e attività di applicazione innovative sfruttando le rispettive aree geografiche, per combattere l’uso da parte della Russia di pratiche di navigazione alternative ingannevoli per aggirare le nostre sanzioni attraverso la sua flotta ombra”, sottolinea il documento.
I leader si impegneranno inoltre a fare di più per impedire “lo sviluppo di futuri progetti energetici e per interrompere l’accesso ai beni e ai servizi su cui tali progetti si basano” e continueranno a ridurre le entrate della Russia derivanti dai metalli.
Il focus di gran parte del vertice che si è svolto questa settimana in Puglia è stato proprio sulla guerra della Russia contro l’Ucraina. Il gruppo ha concordato un piano di prestiti da 50 miliardi di dollari per utilizzare i profitti generati dai beni russi congelati e aiutare Kiev.
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2. Cina
I Paesi del G7 hanno espresso comune preoccupazione e impegno contro quelle che definiscono pratiche commerciali sleali da parte della Cina, che stanno minando le loro industrie, secondo una bozza di dichiarazione.
Le nazioni hanno anche aumentato l’attenzione contro le istituzioni finanziarie cinesi che hanno aiutato la Russia a ottenere armi per la sua guerra contro l’Ucraina.
La bozza di dichiarazione del vertice, esaminata da Reuters, sottolinea che il G7 non sta cercando di danneggiare la Cina o di ostacolare il suo sviluppo economico, ma “continuerà a intraprendere azioni per proteggere le nostre imprese da pratiche sleali...e per rimediare alle storture in corso”.
Washington si aspetta di vedere un’unità senza precedenti in tutto il G7 nell’affrontare le politiche e le pratiche non di mercato della Cina, ha affermato un alto funzionario statunitense.
Questa settimana gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni alle aziende con sede in Cina che forniscono semiconduttori alla Russia, tra le preoccupazioni per la posizione sempre più aggressiva di Pechino contro Taiwan e gli scontri con le Filippine sulle rivendicazioni marittime rivali.
“La Cina non fornisce armi, ma la capacità di produrle e la tecnologia disponibile per farlo, quindi, di fatto, aiuta la Russia”, ha detto Biden ai giornalisti al vertice giovedì dopo aver firmato un patto di sicurezza bilaterale con Zelenskiy.
3. Iran
I leader del G7 hanno messo in guardia anche l’Iran dall’avanzare il suo programma di arricchimento nucleare e hanno affermato che sarebbero pronti ad applicare nuove misure se Teheran dovesse trasferire missili balistici alla Russia, secondo una bozza di comunicato.
Teheran ha rapidamente installato ulteriori centrifughe per l’arricchimento dell’uranio nel suo sito di Fordow e ha iniziato a installarne altre, secondo un rapporto dell’Osservatorio nucleare delle Nazioni Unite.
L’Iran sta ora arricchendo l’uranio fino al 60% di purezza. Ha abbastanza materiale arricchito a un livello tale che, se arricchito ulteriormente, basterebbe per tre bombe nucleari, secondo un parametro dell’AIEA.
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“L’Iran deve impegnarsi in un dialogo serio e fornire garanzie convincenti che il suo programma nucleare è esclusivamente pacifico, in piena cooperazione e conformità con il meccanismo di monitoraggio e verifica dell’AIEA, inclusa la risoluzione del Consiglio dei governatori del 5 giugno”, ha affermato il G7.
I leader hanno anche chiesto ufficialmente all’Iran di “smettere di sostenere la guerra della Russia in Ucraina e di non trasferire missili balistici e tecnologia correlata, poiché ciò rappresenterebbe una sostanziale escalation materiale e una minaccia diretta alla sicurezza europea”.
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