Le elezioni Usa sono un fattore davvero destabilizzante per l’economia e la finanza globali? Cosa ne pensano le banche statunitensi.
Cosa ne pensano le grandi banche Usa delle elezioni presidenziali? Un’indagine di Reuters ha raccolto le opinioni dei più importanti gruppi creditizi della potenza americana, per capire se davvero il voto di novembre sia considerato un fattore destabilizzante per mercati ed economia globale.
La partita tra Biden e Trump appare sempre più imprevedibile, soprattutto in casa democratica dove aumenta la pressione sul presidente in carica affinché si faccia da parte.
In caso di vittoria di Trump, invece, il problema potrebbe essere l’impennata dell’inflazione con una politica dei dazi ancora più aggressiva.
Le banche sono davvero preoccupate dell’esito del voto Usa?
Banche Usa, le presidenziali sono un pericolo?
Le elezioni statunitensi e l’incertezza geopolitica sono tra i fattori su cui i clienti si stanno concentrando nel valutare le loro decisioni aziendali per i prossimi trimestri, hanno affermato venerdì i dirigenti bancari.
“Certamente (le elezioni negli Stati Uniti) sono uno dei tanti problemi che si presentano ai clienti quando pensano alla tempistica di qualsiasi tipo di attività, che si tratti di emettere debito, attività di M&A o semplicemente normali investimenti che fanno”, ha affermato il CFO Wells Fargo Mike Santomassimo.
Il CEO di BNY Robin Vince ha dichiarato che ci sono un sacco di altri tipi di rischi geopolitici nel mondo. “Stiamo continuando a discutere delle elezioni nel corso dell’anno. Ma stanno succedendo un sacco di altre cose”.
Per il CFO Jeremy Barnum di JP Morgan le elezioni Usa sono ovviamente un argomento di cui tutti parlano. “Sono sicuro che queste conversazioni avvengono, ma non c’è nulla di finanziariamente rilevante nel contesto degli utili”.
In sintesi, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti non intimoriscono più di altri fattori destabilizzanti. Le banche Usa sembrano concentrate di più sulla complessità geopolitica di oggi e del prossimo futuro.
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