Sul ritorno al nucleare in Italia le incertezze non sono solo economiche e ambientali ma anche geopolitiche. Ecco perché.
Con il freddo invernale in arrivo, tutti guardano al prezzo del gas che sale pericolosamente. Per l’Italia è particolarmente importante in quanto la gran parte delle centrali elettriche lo utilizza come combustibile.
Tutto il meccanismo dei prezzi dell’energia parte da quello del gas, anche perché in Europa abbiamo imitato il sistema che vale da decenni per il petrolio: c’è una quotazione ufficiale, quella del Gas TTF che si fa ad Amsterdam, frutto di variazioni che dipendono dalla offerta e dalla domanda, così come c’è un mercato a termine. Ma, in realtà, su questo “mercato” si contratta una minima parte delle quantità di gas che vengono immesse e consumate quotidianamente, da parte di operatori che hanno contratti a lungo termine.
Eppure, il riferimento al “prezzo ufficiale del gas” è divenuto determinante per la fissazione del “prezzo ufficiale dell’energia elettrica” che serve come riferimento per le forniture al dettaglio che contrattualmente rinviano a quest’ultimo per quantificare quanto si va a pagare in bolletta: c’è stato un periodo, soprattutto durante la crisi sanitaria per l’epidemia di Covid, in cui il rallentamento dell’attività produttiva ha fatto crollare la domanda di gas e di energia elettrica e correlativamente anche il loro “prezzo ufficiale”, a tutto beneficio dei consumatori mentre i loro fornitori si erano approvvigionati di gas con contratti a lungo termine a prezzi superiori. [...]
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