Cosa dice la legge sugli animali domestici? I diritti di cani, gatti & Co

Giorgia Dumitrascu

13/01/2025

Quali diritti ha il tuo animale domestico e cosa rischi abbandonandolo? Scopri leggi, sanzioni e tutele.

Cosa dice la legge sugli animali domestici? I diritti di cani, gatti & Co

Sai cosa prevede la legge sugli animali domestici? Oggi, il tuo cane o gatto non è più solo un compagno di vita: per la legge italiana, è un essere senziente con diritti precisi e tutele specifiche.

Ma attenzione, non basta l’amore per essere un proprietario responsabile. Dall’obbligo del microchip alle sanzioni per il maltrattamento, fino alle disposizioni per la gestione in caso di separazione, ci sono norme che ogni proprietario deve conoscere. Ignorarle non solo può costarti caro, ma potrebbe mettere a rischio proprio il tuo migliore amico.

Quali sono le leggi sulla tutela degli animali?

La tutela degli animali è disciplinata da un corpus normativo articolato, che ha subito evoluzioni nel corso degli anni. La legge 14 agosto 1991, n. 281 ha introdotto misure per la protezione degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo. Tale legge ha sancito il divieto di soppressione degli animali randagi, salvo in casi di comprovata pericolosità o malattia incurabile, promuovendo al contempo programmi di sterilizzazione e identificazione.

Nel 2024, il legislatore ha introdotto un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, modificando il Titolo IX-bis del Codice Penale, ora titolato «Dei delitti contro gli animali». In particolare, l’art. 544-ter c.p. punisce il maltrattamento di animali. Inoltre, l’art. 727 c.p. sanziona l’abbandono di animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività. Inoltre, la legge vieta la vendita di animali domestici nei mercati temporanei, contrastando il traffico illegale. Queste norme promuovono pratiche etiche e garantiscono condizioni di vita migliori agli animali.

Per quanto riguarda l’identificazione degli animali, chi ha un cane deve obbligatoriamente identificarlo con un microchip e iscriverlo all’anagrafe canina. L’iscrizione deve essere effettuata entro i due mesi di vita del cane o comunque entro dieci giorni da quando se ne è entrati in possesso.

Infine, recenti modifiche al Codice civile hanno riconosciuto gli animali come esseri senzienti, influenzando aspetti legali quali la loro gestione in caso di separazione dei coniugi o successione ereditaria.

Normative locali sugli animali domestici

I regolamenti comunali spesso completano le leggi nazionali, imponendo norme più severe per garantire il rispetto degli animali nei contesti urbani. Un esempio è il «Regolamento per il Benessere e la Tutela degli Animali» del Comune di Milano che introduce misure innovative per garantire la protezione degli animali. Tra queste si evidenzia l’obbligo di ottenere un patentino per i proprietari di razze canine ritenute potenzialmente pericolose, il divieto di utilizzo di collari a strozzo salvo deroghe per motivi veterinari, e la tutela della fauna selvatica urbana, come rondoni e altre specie, prevedendo la salvaguardia dei loro habitat anche durante interventi edilizi.

Queste disposizioni locali, unitamente a regolamenti simili adottati in altre regioni come l’obbligo di microchippatura per gatti in Lombardia e Veneto, rafforzano una protezione capillare degli animali sul territorio e promuovono una convivenza rispettosa tra cittadini e animali.

Quali sono le sanzioni per il maltrattamento di animali?

La normativa italiana punisce severamente i reati contro gli animali, con pene ulteriormente inasprite dalle riforme introdotte nel 2024. L’art. 544-ter c.p. stabilisce che:

chi, per crudeltà o senza necessità, provoca lesioni a un animale o lo sottopone a sevizie, comportamenti, fatiche o lavori insopportabili rispetto alle sue caratteristiche etologiche, è punito con la reclusione da 2 a 4 anni e una multa da 10.000 a 50.000 euro. Se tali condotte causano la morte dell’animale, la pena è aumentata di un terzo. La norma punisce anche chi somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate, oppure li sottopone a trattamenti dannosi per la loro salute.

L’art. 544-quater c.p. disciplina le pene per chi organizza o promuove spettacoli o manifestazioni che comportano sevizie o strazio per gli animali. In tali casi, è prevista la reclusione da 2 a 5 anni e una multa fino a 100.000 euro. Se le condotte coinvolgono minorenni, persone armate o portano alla morte dell’animale, le pene sono ulteriormente aggravate. Inoltre, l’art. 727 c.p. sanziona l’abbandono di animali domestici o di animali che abbiano acquisito abitudini della cattività con l’arresto fino a un anno o un’ammenda da 2.000 a 20.000 euro, soprattutto quando l’abbandono causa gravi sofferenze agli animali.

La recente riforma ha eliminato la possibilità di applicare sanzioni pecuniarie alternative alla reclusione per i reati più gravi, come il maltrattamento e l’uccisione di animali, consolidando un approccio più rigido nella tutela del benessere animale.

Come denunciare un caso di maltrattamento animale

Osservare un caso di maltrattamento animale è sconvolgente, ma agire prontamente è fondamentale per assicurare il responsabile alla giustizia. La querela può essere presentata alle forze dell’ordine, quali Carabinieri, Polizia di Stato o Polizia Locale. In alternativa, ci si può rivolgere alla Procura della Repubblica competente per territorio.

Prima di procedere, è consigliabile raccogliere tutte le prove disponibili, come fotografie, video o testimonianze, che possano documentare il maltrattamento. Inoltre, diverse associazioni animaliste, come l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) o la Lega Anti Vivisezione (LAV), offrono supporto e consulenza per affrontare queste situazioni.

Come funzionano le assicurazioni per cani e gatti e quando sono obbligatorie

Le assicurazioni per cani e gatti offrono coperture specifiche per tutelare sia gli animali domestici che i loro proprietari. Queste polizze generalmente includono la Responsabilità Civile (RC), che copre i danni causati dall’animale a terzi, e possono estendersi a spese veterinarie in caso di malattia o infortunio.

Per quanto riguarda l’obbligatorietà, attualmente non esiste un obbligo generale di assicurare il proprio cane o gatto. Tuttavia, in passato, era prevista l’assicurazione obbligatoria per determinate razze canine considerate pericolose. Dal 2009, questa lista è stata abolita, e l’obbligo assicurativo è stato eliminato. Oggi, l’assicurazione è obbligatoria solo per i cani che hanno manifestato comportamenti aggressivi o hanno causato incidenti; in questi casi, il veterinario dell’ASL competente può imporre l’obbligo di stipulare una polizza di responsabilità civile.

Dal punto di vista fiscale, la legislazione italiana prevede una detrazione del 19% sulle spese veterinarie sostenute per animali domestici, fino a un massimo di 550 euro annui, con una franchigia di 129,11 euro. Questo significa che l’importo massimo detraibile è di circa 80 euro all’anno. È importante notare che le spese devono essere documentate e i pagamenti effettuati con mezzi tracciabili per poter beneficiare della detrazione.

Come scegliere l’assicurazione giusta per il mio cane o gatto?

La scelta di un’assicurazione adeguata per il proprio cane o gatto richiede un’attenta valutazione di diversi fattori, al fine di garantire una copertura efficace e conforme alle esigenze specifiche dell’animale e del proprietario.

Valutazione delle esigenze specifiche dell’animale

È opportuno considerare l’età, la razza e lo stato di salute dell’animale. Alcune razze possono essere predisposte a particolari condizioni mediche, influenzando la scelta di una polizza che offra coperture specifiche per tali eventualità. Ad esempio, alcune compagnie assicurative offrono polizze che includono coperture per malattie ereditarie o congenite, particolarmente utili per razze predisposte a determinate patologie.

Tipologie di copertura offerte

Le polizze per animali domestici generalmente includono:

  • Responsabilità Civile (RC): copre i danni causati dall’animale a terzi, sia a persone che a proprietà. Questa copertura è essenziale per tutelarsi da eventuali richieste di risarcimento;
  • assicurazione sanitaria: copre le spese veterinarie in caso di malattia o infortunio, inclusi interventi chirurgici, ricoveri e trattamenti post-operatori. Alcune polizze offrono anche coperture per visite di routine, vaccinazioni e trattamenti preventivi.

Confronto tra offerte

È consigliabile confrontare le diverse offerte presenti sul mercato, analizzando i massimali di copertura, le franchigie, gli scoperti e le esclusioni previste. Ad esempio, alcune polizze prevedono un periodo di carenza durante il quale determinate coperture non sono attive. Inoltre, è importante verificare se la polizza copre le spese per malattie preesistenti o condizioni croniche.

Esclusioni e franchigie

Le esclusioni indicano le situazioni non coperte dalla polizza, mentre le franchigie rappresentano l’importo che rimane a carico dell’assicurato in caso di sinistro. Occorre leggere con attenzione queste clausole per evitare sorprese inaspettate al momento del bisogno. Ad esempio, alcune polizze escludono le spese per trattamenti estetici o per condizioni preesistenti.

Servizi aggiuntivi

Alcune assicurazioni offrono servizi extra, come l’assistenza in caso di smarrimento dell’animale, la copertura delle spese per la pensione in caso di ricovero del proprietario, o l’accesso a reti di cliniche veterinarie convenzionate con tariffe agevolate. Questi servizi possono rappresentare un valore aggiunto significativo nella scelta della polizza più adatta.

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