Legge elettorale, l’alleanza Meloni-Renzi per il maggioritario

Riccardo Lozzi

16 Luglio 2020 - 15:24

Continua la discussione sulla legge elettorale: questa volta è Giorgia Meloni a proporre il maggioritario, trovando un’inedita alleanza con Matteo Renzi.

Legge elettorale, l’alleanza Meloni-Renzi per il maggioritario

Nuova proposta sulla legge elettorale. Questa volta è Giorgia Meloni che si inserisce nel dibattito rilanciando sul maggioritario e accantonando il sistema proporzionale.

In conferenza stampa alla Camera dei Deputati, la leader di Fratelli d’Italia si è scagiata contro Movimento 5 Stelle e Partito Democratico: “La maggioranza cerca di forzare l’approvazione di una legge elettorale completamente diversa da quella presente già per i primi di agosto. Un atteggiamento ridicolo, soprattutto visto il momento che stiamo vivendo”.

La Meloni ha poi proseguito il suo intervento esponendo l’idea di FdI, che consiste nel “mantenere i collegi del Rosatellum, portando la quota maggioritaria dall’attuale 30% al 60%. Proponiamo anche di introdurre anche il premio di maggioranza, cioè la coalizione che arriva al 40% elegge il 50% dei parlamentari. In questo modo la sera stessa del voto si sa chi governa”.

L’ex ministro della gioventù trova in Italia Viva una prima sponda al riguardo, dando vita ad un’inedita alleanza Renzi-Meloni sul maggioritario.

L’alleanza tra Renzi e Meloni sul maggioritario

Matteo Renzi ha espresso nella sua e-news il proprio pensiero: “C’è un’accelerazione sulla legge elettorale. PD e Cinque Stelle vogliono chiuderla in tre giorni”.

Noi rimaniamo fermi sulla nostra idea di sempre - ha sottolineato Renzi - ci vuole la legge elettorale dei sindaci. Sapere la sera chi ha vinto, non consentire trattative lunghe cinque anni e governi che cambiano colore ogni anno. Noi vogliamo il sindaco d’Italia. Se altri preferiscono la palude di adesso, lo faranno senza il nostro voto”.

La proposta che vede d’accordo il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico è il cosiddetto Germanicum, rivisitato dal deputato pentastellato Giuseppe Brescia. La legge di impianto proporzionale prevederebbe l’abolizione dei collegi uninominali, una soglia di sbarramento al 5% e un diritto di tribuna per i piccoli partiti.

La posizione di Liberi e Uguali, Lega e Forza Italia sul Germanicum

Non sembra però che ci siano i numeri per approvare il nuovo sistema. Infatti, anche Liberi e Uguali, probabilmente intimorita come Italia Viva dallo sbarramento del 5%, pare chiamarsi fuori dall’accordo.

Chi certamente è contrario al Germanicum è la Lega di Matteo Salvini, che nei mesi scorsi ha promosso un referendum per rendere puramente maggioritario il Rosatellum. Referendum che non fu ammesso dalla Corte Costituzionale, scatenando l’ira dello stesso leader del Carroccio.

Risulta, invece, al momento poco chiara la posizione di Forza Italia, che da un lato afferma di voler trovare un accordo con gli altri partiti della coalizione di centrodestra, e dall’altro cerca di capire quale delle due proposte potrebbe far pesare di più il 6% su cui si attesta secondo i sondaggi.

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