Libano, perché l’attacco alle basi italiane: cosa vuole Israele

Alessandro Cipolla

11/10/2024

Israele ha attaccato le basi dei militari italiani di stanza in Libano per conto della missione Unifil dell’Onu: ecco quale sarebbe il motivo dell’atto fortemente criticato dal nostro governo.

Libano, perché l’attacco alle basi italiane: cosa vuole Israele

Attacco alle basi italiane in Libano, perché Israele nella sua guerra contro Hamas ed Hezbollah adesso ha preso di mira anche la missione Unifil dell’Onu che vede i nostri soldati - da anni - impegnati in prima fila con il contingente più numeroso?

La missione Unifil da parte dell’Onu risale al 1978, ma è stata rilanciata nel 2006 allo scopo di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal Libano, assistere il governo libanese nel ristabilire la propria autorità nell’area ripristinando così la sicurezza e la stabilità internazionale.

Al momento l’Italia è presente in Libano con 1.200 nostri soldati, presenti nelle varie basi dislocate lungo la cosiddetta Blue Line al confine tra Libano e Israele. Come noto adesso lo Stato ebraico ha deciso di dichiarare guerra anche a Hezbollah, invadendo la parte Sud del territorio libanese con truppe di terra.

Un’escalation che subito ha destato preoccupazione per le sorti dei nostri militari in Libano, con l’ordine che è stato quello di restare al sicuro nelle basi. Israele però più volte ha chiesto alle truppe Unifil di spostarsi più a Nord per agevolare le sue operazioni militari contro Hezbollah.

Le truppe Onu però non si sono spostate in quanto rappresentano l’unico canale capace di poter far dialogare israeliani e miliziani libanesi. La situazione però è precipitata nelle ultime ore, con diversi attacchi alle basi Unif da parte di Israele che hanno generato la dura reazione del governo italiano.

Libano, l’attacco alle basi italiane

Nella giornata di giovedì 10 ottobre, dopo che Israele ha esortato i peacekeepers dell’Onu a spostarsi più a Nord, un carro armato israeliano avrebbe sparato contro una torretta di osservazione di una base della missione a Naqura, nella zona della Blue Line.

L’esercito israeliano (Idf) poi avrebbe sparato contro la base centrale della missione - sempre a Naqura - e un’altra base dislocata invece poco distante a Labbouneh. Il bilancio è stato di due soldati Unifil indonesiani feriti non in modo grave.

Due di queste tre basi in Libano colpite da Israele sono gestite dai soldati italiani, con il nostro governo che ha reagito duramente. Il ministro Crosetto ha convocato l’ambasciatore israeliano, mentre la premier Meloni ha definito “inammissibile” l’attacco.

Nonostante le forti proteste dell’Onu, dell’Italia, della Francia - che in Libano ha 700 soldati - e dell’Unione europea, questa mattina c’è stato un nuovo attacco israeliano a una base Unifil, con il ferimento di due soldati cingalesi di cui uno sarebbe grave.

Perché Israele attacca le basi italiane in Libano

Di fronte alle pressioni, l’ambasciatore israeliano a Roma ha provato a dare una spiegazione all’attacco dell’Idf in Libano alle basi dove sono presenti i soldati Unifil tra cui 1.200 militari italiani.

Israele ha raccomandato più volte ai militari italiani dell’Unifil di ritirare parte delle loro forze dall’area per ragioni di sicurezza, ma purtroppo la richiesta è stata respinta - ha spiegato l’ambasciatore in una nota - Israele sta investigando su quanto accaduto con grande attenzione e continuerà a compiere ogni sforzo possibile per non colpire le forze dell’Onu e le persone non coinvolte nel conflitto in corso con Hezbollah”.

Il motivo di fondo dell’attacco però sarebbe che “sfortunatamente Hezbollah sta cercando di nascondersi vicino alle basi Unifil e Israele ha già scoperto tunnel e depositi di armi vicino a quell’area”.

In sostanza l’operazione sarebbe scaturita per colpire Hezbollah, con i miliziani che si nasconderebbero vicino la basi Onu con tanto di tunnel e depositi di armi. Una motivazione simile a quella usata nella striscia di Gaza per giustificare il bombardamento a tappeto di ospedali e scuole.

Quanto all’incidente di questa mattina, l’Idf ha comunicato che le proprie truppe “hanno operato nell’area di Naqura, accanto a una base Unifil. Di conseguenza, l’Idf ha ordinato alle forze Onu nell’area di rimanere in spazi protetti, dopodiché ha aperto il fuoco nell’area”.

Molti analisti però hanno accusato Israele di puntare a una fuga dei militari Onu dal Libano, un modo questo per avere le mani completamente libere per portare al termine la guerra contro Hezbollah.

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