È la stessa compagnia a mettere in conto il pericolo che la valuta virtuale non veda mai la luce
Libra? Potrebbe non arrivare mai. A lanciare un allarme simile non sono testate giornalistiche o osservatori di mercato, ma è la stessa compagnia di Mark Zuckerberg.
Da Menlo Park i report relativi ai conti del secondo trimestre 2019 non lasciano spazio a troppi dubbi nella sezione ’Fattori di rischio’. È qui che si fa cenno all’impossibilità di garantire che Libra “venga lanciata in modo tempestivo o che venga lanciata”.
Resta in sostanza un’indecisione notevole sul destino della criptovaluta di Facebook, realtà dal potenziale talmente ingombrante da mostrarsi in grado di garantire nuovo slancio all’intero comparto nei mesi precedenti.
Secondo gli ultimi piani diffusi dalla società, il lancio di Libra dovrebbe essere previsto per il 2020, mentre al momento Zuckerberg e i vertici del colosso USA affrontano una vera e propria battaglia legale con le Authority statunitensi e i legislatori internazionali per cercare di permetterne l’uscita.
Libra? Potrebbe non arrivare mai
Nella sua ultima relazione trimestrale, Facebook ha ricordato agli investitori che l’arrivo della sua valuta virtuale, Libra, potrebbe essere ostacolato da una serie di fattori.
Ed è proprio nella sezione ’Fattori di rischio’ del report che la società ammette il peso che può avere sulla criptovaluta il recente respingimento da parte legislatori e Authority USA:
“Libra si è attirata un controllo significativo da parte di governi ed enti regolatori di più giurisdizioni, e prevediamo che un simile lavoro di verifica sia destinato a continuare”.
In più - precisa la compagnia - l’accettazione della valuta da parte del mercato è soggetta a “grosse incertezze”. Per questo non possono esserci al momento punti saldi sul lancio della crypto, vista anche - prosegue la nota - la nostra “non rilevante esperienza precedente” in criptovalute e tecnologia blockchain:
“Questo potrebbe influire negativamente sulla nostra capacità di sviluppare e commercializzare con successo simili prodotti e servizi”.
David Marcus, a capo del progetto Libra, ha dichiarato solo poche settimane fa che la criptovaluta di Facebook rappresenterà uno strumento di pagamento “più efficiente, economico e sicuro” per persone che non possono permettersi di trasferire denaro con metodi tradizionali.
Ma fin dalle prime rivelazioni dei piani societari sul fronte crypto Facebook ha avuto addosso gli occhi di diverse Authority, statunitensi e non.
A inizio mese Marcus è stato chiamato a testimoniare davanti al Comitato bancario del Senato degli Stati Uniti e al Comitato dei servizi finanziari della Camera.
In un breve scambio con la CNBC di qualche ora fa, un portavoce di Facebook non ha commentato apertamente le dichiarazioni d’incertezza contenute nel report sui conti trimestrali, ma ha dichiarato che da qui al lancio l’azienda dovrà “lavorare apertamente con tutte le parti interessate”.
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